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Martedì, 23 Aprile 2024
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Niente tessera sanitaria ai migranti disoccupati nel Pescarese: il sindacato Usb scende in piazza per protestare

Giovedì 23 febbraio ci sarà un sit in di protesta davanti la sede del distretto sanitario della Asl di Pescara in via Rieti, per protestare contro il presunto mancato rilascio delle tessere sanitarie ai migranti senza un contratto di lavoro

Il diritto alla salute e all'assistenza sanitaria dev'essere garantito a tutti, e non possono esserci discriminazioni. A parlare il sindacato Usb che per giovedì 23 febbraio, davanti la sede del distretto sanitario in via Rieti 27, terrà un sit in per protestare contro il presunto rifiuto da parte dell'azienda sanitaria di emettere tessere sanitarie ai migranti disoccupati privi di contratto di lavoro. Un fatto che, a quanto pare, avviene da tre anni.

"Senza un contratto di lavoro non si può avere un medico nella provincia di Pescara, se ci si ammala non ci si cura. Una politica del tutto fuorilegge, che vìola le regole ed i principi della Costituzione e dell’ordinamento, e che ciò nonostante la Asl di Pescara porta avanti, imperterrita, fin dal gennaio 2020. In piena pandemia da Covid 19, mentre l’emergenza sanitaria riempiva gli ospedali e ci si affidava al monitoraggio dei contagi per contenere la diffusione del coronavirus, la Asl di Pescara negava la tessera sanitaria ai migranti disoccupati ed alle loro famiglie, privando anche bambini e malati del medico di base, e creando un ricettacolo di persone invisibili al controllo sanitario. Sono tantissimi oramai i migranti che non hanno l’assistenza sanitaria, che non possono sostenere visite e non possono permettersi di rivolgersi alla sanità privata."

Secondo il sindacato, dunque, sarebbero abbandonati dal sistema sanitario pescarese, con la Asl che non farebbe eccezioni nemmeno per i più fagili:

"Questa la nuova frontiera del diritto alla salute nella provincia di Pescara, quella in cui chi è senza lavoro può ammalarsi e morire, perché la mancanza di un lavoro regolare priva i nostri fratelli migranti anche dell’ultimo baluardo di dignità, quello di poter accedere alle cure mediche. Una politica non solo ingiusta, ma illegale, anticostituzionale e criminale, che continua a calpestare i diritti fondamentali dei migranti e delle loro famiglie, che vìola tanto la legge civile quanto quella penale, e che l’USB denuncia con forza! Dopo nostra esplicita richiesta, nella stessa mattinata saremo ricevuti per un incontro con il direttore generale e alcuni dirigenti sanitari della Asl 3 di Pescara."

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