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La terapia intensiva neonatale si trasforma in sala operatoria: intervento chirurgico su una neonata di 650 grammi

Si è trattato di un intervento molto delicato che, per la prima volta in 45 anni, ha previsto l’allestimento di una sala operatoria all’interno di neonatologia e terapia intensiva neonatale, dove la piccola è tuttora ricoverata

Una neonata di 650 grammi, non trasportabile in sala operatoria, è stata sottoposta a un intervento chirurgico per problematica intestinale acuta direttamente nell’unità operativa complessa di neonatologia, diretta dalla dottoressa Susanna Di Valerio. La bambina, nata prematura alla 24esima settimana di gravidanza, presentava segni di perforazione intestinale e per tale motivo si è resa necessaria un'operazione che l’équipe della chirurgia pediatrica ha potuto eseguire direttamente in terapia intensiva neonatale, in anestesia generale.

Si è trattato di un intervento molto delicato che, per la prima volta in 45 anni, ha previsto l’allestimento di una sala operatoria all’interno di neonatologia e terapia intensiva neonatale, dove la piccola è tuttora ricoverata.

Tutto questo è stato reso possibile dalla professionalità di Angela Lannutti, responsabile dell’anestesia e rianimazione pediatrica, delle dottoresse Maria Rizzi e Rosa Zocaro, rispettivamente responsabile dell'unità operativa semplice dipartimentale blocco operatorio e direttore di rianimazione, oltre che dalla disponibilità del personale del blocco operatorio che ha reso la terapia intensiva neonatale una vera e propria sala chirurgica.

Tutto merito di un'incubatrice 

L’allestimento di una piccola sala operatoria su di una postazione della terapia intensiva neonatale è stata possibile poiché il reparto ha in dotazione un’incubatrice con particolari caratteristiche tecniche, tali per cui può trasformarsi in un piccolo tavolo operatorio, elemento che qualifica ulteriormente la terapia intensiva neonatale della Asl di Pescara rendendola un centro di riferimento regionale nel trattamento della patologia chirurgica neonatale.

L’intervento, effettuato dal professor Gabriele Lisi e dal dottor Mario Fusillo, sebbene possibile in una bimba di poche settimane e con basso peso, è stato eseguito con la consapevolezza che la gestione del pretermine chirurgico fuori dall’ambiente di una vera sala operatoria necessita della collaborazione di varie figure professionali tra cui neonatologo, anestesista, chirurgo pediatra, personale infermieristico e ausiliario.

L’intervento gestito in terapia intensiva neonatale ha permesso di ottimizzare le condizioni cliniche del neonato in fase pre-operatoria, nella conduzione dell’intervento e nella gestione del post operatorio. "Il nostro ospedale - dice Susanna Di Valerio - è da oltre 45 anni all’avanguardia nell’assistenza del neonato prematuro con patologia chirurgica e questo intervento consolida ed arricchiste l’esperienza e la sinergia dei professionisti coinvolti. La bambina ora è in condizioni cliniche stabili, ma ha bisogno ed avrà bisogno per molto tempo delle attente cure dei neonatologi, che si dedicano a lei costantemente".

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