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Trenta disabili restano a terra, appello per salvare il taxi sociale a Pescara

È quello che lancia l'associazione di volontariato "Sottosopra" di cui è presidente Cristina Celsi

Un appello a candidati, amministratori e operatori privati per salvare il servizio del taxi sociale a Pescara.
È quello che lancia l'associazione di volontariato "Sottosopra" di cui è presidente Cristina Celsi.

L'associazione, che nel 2017 ha iniziato a lavorare al progetto, negli ultimi due mesi, grazie a un finanziamento del Centro Servizi per il Volontariato (Csv), è riuscita a garantire il servizio di taxi sociale a circa trenta persone disabili della provincia di Pescara (alcune delle quali appartenenti anche ad altre associazioni) che hanno avuto finalmente pieno accesso alla mobilità.

Nonostante il taxi sociale rappresenti un servizio di inestimabile importanze sia per i diretti interessati che per le loro famiglie, costrette a compiere enormi sacrifici per consentire ai propri cari di compiere gli spostamenti necessari, l'associazione Sottosopra è stata costretta a interrompere il servizio a causa dell'esaurimento delle risorse gentilmente offerte dal Csv e dopo essere stata anche truffata da una società senza scrupoli. 

Circa due anni fa, infatti, l'associazione trovò un accordo con una società marchigiana per avere in comodato d'uso gratuito un pulmino utilizzabile dalle persone disabili. La società avrebbe fornito il mezzo, vendendo spazi pubblicitari che sarebbero stati apposti sulla superficie dello stesso. All'associazione Sottosopra risulta che diversi operatori economici abbiano versato importi considerevoli, ma il pulmino non è mai stato reso disponibile e adesso il caso è finito nelle mani dei legali. Nel frattempo, però, gli utenti disabili restano a terra e le loro famiglie restano sole con i loro problemi e le loro difficoltà.

Questo quanto aggiunge il presidente Cristina Celsi:

«La nostra speranza è quella di poter garantire illimitatamente il servizio ma essendo la nostra una piccola associazione, abbiamo assoluto bisogno di un supporto economico da parte di enti pubblici e aziende, affinché contribuiscano all'acquisto o al noleggio di un pulmino idoneo all'erogazione del servizio».

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