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Restrizioni sui tavolini in piazza Muzii, il Tar deciderà prima dell'estate e per gli esercenti potrebbe essere una buona notizia

Sebbene non sia stata accolta la richiesta di sospensiva chiesta con il ricorso presentato contro la determina dirigenziale che rivede l'occupazione del suolo pubblico, il fatto che il tribunale abbia "anticipato" la decisione è rilevante per l'avvocato Andrea Lucchi: "Rilevati i motivi di fondatezza del ricorso"

“Le questioni preposte meritano un più compiuto approfondimento nel merito per cui va fissata l'udienza pubblica di discussione in tempo utile per consentire la definizione del giudizio prima del periodo stagionale dell'anno di maggiore affluenza per i locali all'aperto”.

Questo quanto si legge nel provvedimento del Tar che ha sì rinviato ogni decisione sulla questione “tavolini” in piazza Muzii e comunque nel quadrilatero della cosiddetta “movida”, ma che mette nero su bianco che la decisione arriverà prima dell'estate anticipando, sottolinea il legale degli esercenti Andrea Lucchi, la sentenza del merito al 12 maggio. Vero è che la richiesta di sospensiva chiesta dai ricorrenti contro la determina degli uffici comunali del 2 novembre con cui è stata disposta la rettifica e la revoca delle autorizzazioni per l'occupazione di suolo pubblico già in vigore, andando in qualche modo ad anticipare anche i contenuti del piano di risanamento acustico che deve essere ancora definitivamente approvato. Una determina che stabilisce che il numero dei posti e della superficie esterna autorizzata e autorizzabile per la somministrazione non può superare il numero di posti tavola e la superficie di somministrazione all’interno dell’esercizi.

Un diniego di sospensiva motivato dal fatto che i giudici, spiega Lucchi, hanno ritenuto non sussistente il pericolo di danno grave ed irreparabile in quanto si tratterebbe nel caso in cui a spuntarla fossero gli esercenti, di un danno economico e come tale risarcibile dallo stesso Comune.

Importante però per lui quanto si afferma nel dispositivo e la decisione di anticipare l'udienza con cui la vicenda si chiuderà davanti al tribunale amministrativo il 12 maggio e cioè prima del periodo di maggiore utilizzo dei tavoli all'aperto e quindi di maggiore incasso, spiega ancora.

“Preciso che normalmente – conclude -, l'udienza di merito viene fissata ad almeno due o tre anni di distanza da quella cautelare, quindi questo è di fondamentale importanza e lo hanno fatto solo perché hanno rilevato dei motivi di fondatezza nel ricorso”.

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