Due scuole in meno in provincia con il piano di dimensionamento: la Cisl chiede un confrono urgente
Sono undici gli istituti in tutto l'Abruzzo che potrebbero essere tagliati nell'anno scolastico 2024-2025: la Regione ha accolto la proposta dell'ufficio scolastico regionale e ora il sindacato chiede di aprire i tavoli di concertazione chiedendosi se sia davvero il caso di tagliare ancora con la nuova finanziaria del governo
Undici istituti scolastici chiuderanno in Abruzzo: due di questi nella provincia di Pescara. Il taglio peggiore a Chieti con quattro scuole. Seguono L'Aquila con tre e Teramo con due. Questi i numeri ipotestici del dimensionamento della rete scolastica 2024-2025 deciso dalla Regione Abruzzo che ha accolto la proposta formulata dall'ufficio scolastico regionale nel corso della riunione del tavolo tecnico interistituzionale tenutosi il 31 ottobre. Ora saranno Comuni e Province a doversi esprimere entro il 30 novembre sulle ipotesi avanzate e non ancora tutte definite.
Lo riferisce la Cisl Scuola Abruzzo e Molise che ha chiesto la convocazione urgente dei tavoli provinciali di concertazione. “La sostanziale modifica ai criteri introdotta dalla Regione Abruzzo solo il 17 ottobre rende necessaria la ripetizione delle riunioni già svolte, oltre che quelle rinviate in attesa della modifica o proprio non ancora svolte”, si legge in una nota del sindacato.
“Il taglio delle istituzioni scolastiche a livello nazionale corrisponde, a regime e quindi fra diversi anni, appena a un caffè all’anno per ogni italiano, in Abruzzo nemmeno a quello. Continuiamo a chiederci – sottolinea il segretario generale Davide Desiati - se era davvero necessario alla stabilità economica dello stato italiano prevedere nella finanziaria 2023 l’ennesimo taglio per la scuola e soprattutto ancora un intervento nella rete scolastico che non ha il valore appena di un caffè all’anno”.