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Lunedì, 2 Ottobre 2023
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La Regione dice "sì" al progetto di legge sul suicidio assistito: è ammissibile, ora avanti con l'iter per arrivare in consiglio regionale

Soddisfatta l'associazione Luca Coscioni che ha depositato il pdl dopo la raccolta firme fatta sul territroio: ora la proposta andrà incardinata per arrivare alla discussione e l'eventuale approvazione. Il grazie a tutti coloro che l'hanno sostenuta

Ammissibile per la Regione Abruzzo la proposta di legge popolare “Liberi subito” per il suicidio assistito. A comunicarlo con soddisfazione è l'associazione Luca Coscioni per voce di Riccardo Varveri, Gianluca Di Marzio e Paride Paci che nei mesi scorsi è stata impegnata nella raccolta firme sul territorio. Grazie alle 5mila ottenute è stato possibile depositare la proposta che prosegue dunque il suo iter per arrivare in consiglio regionale. È qui che dovrà essere discussa ed eventualmente approvata.

“Il testo – ricorda l'associazione - mira a definire tempistiche e procedure certe per i malati in possesso delle condizioni dettate dalla consulta, evitando loro anche un calvario giudiziario quando ostacolati da eventuali ostruzionismi delle aziende sanitarie locali”.

Dai tre il grazie vai dunque ai tanti cittadini che la proposta di legge l'hanno sottoscritta oltre che ai volontari, le organizzazioni aderenti e gli uffici regionali per la disponibilità dimostrata.

La Regione Abruzzo si aggiunge dunque a Veneto, Emilia Romagna e Toscana come una di quelle che ha ritenuto che le norme contenute nel pdl siano nelle sue competenze e rispettose della Costituzione. In Sardegna, Puglia e Marche la stessa è stata depositata direttamente da alcuni consiglieri regionali non rendendo quindi necessaria la raccolta firme. Cosa che avverrà presto, fa sapere l'associazione, anche in Basilicata e Lazio grazie all'azione dei Comuni. Si sta intanto completando la raccolta firme in Friuli Venezia Giulia e Piemonte.

Il prossimo passaggio sarà l'audizione dell'associazione Coscioni in Regione. Cosa che avverrà il 30 agosto. Poi la commissione consiliare competente per incardinare la proposta di legge che sarà inviata al consiglio regionale. Se questo, ricordano i promotori, entro sei mesi non si pronuncerà, il progetto sarà iscritto al primo punto dell'ordine del giorno della prima seduta del Consiglio e la decisione verrà presa entro i successivi dodici mesi.

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