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Uno studio condotto sui vaccinati del Pescarese conferma: "Casi crollati fino al 99%, Astrazeneca efficace come Pfizer"

La ricerca ha analizzato 37 mila persone vacciante in provincia di Pescara ed è stata coordinata da Lamberto Manzoli, direttore del dipartimento di scienze mediche e professore di epidemiologia e sanità pubblica dell'università di Ferrara

Il primo studio italiano per verificare l'efficacia dei vaccini anti Covid vede Pescara e la sua provincia come protagoniste. Come riporta Today.it Lamberto Manzoli, direttore del Dipartimento di scienze mediche e professore di epidemiologia e sanità pubblica dell'università di Ferrara ha infatti riportato i primi dati preliminari dello studio che ha considerato 37 mila persone che avevano ricevuto il vaccino dal 2 gennaio nel Pescarese. Si è così visto che le infezioni sono crollate del 95% mentre i casi di malattia conclamata addirittura del 99%. L'obiettivo era verificare l'efficacia dei vaccini anche sul fronte dello "scudo" e protezione dalle infezioni oltre che per impedire le ospedalizzazioni e i decessi:

"I vaccinati erano al momento in cui abbiamo condotto lo studio 62mila. Avendo dovuto escludere per i tempi tecnici necessari alla sieroconversione i vaccinati di aprile, sono stati esaminati i dati di 37mila persone e sono stati confrontati con quelli dei non vaccinati. Fra le persone sottoposte a iniezione scudo - con Pfizer, Moderna e AstraZeneca - è risultato evidente il calo di contagi e di malattia Covid, ma anche di morti (-91%, ma è una stima instabile)"

In pratica, è stato registrato un solo decesso per una donna di 96 anni. I dati sono in linea con quelli esteri già pubblicato e confermano anche la piena valenza di tutti i sieri utilizzati ed anzi mostrano un'efficacia uguale a Pfizer per Astrazeneca che, lo ricordiamo, è stato al centro di polemiche e di uno stop cautelativo di qualche giorno da parte dell'Ema che ha generato una sfiducia in una parte della popolazione. Per questo vaccino, la percentuale di riduzione di infezioni, casi di malattia attiva e decessi raggiunge il 99%. Manzoli ha aggiunto:

"Tutti e tre i vaccini, comunque, hanno avuto dati simili, gli intervalli di confidenza si sovrappongono. E posso dire che vanno al di là delle più rosee aspettative. Anche i dati preliminari sugli eventi avversi sono buoni, ma non li abbiamo potuti inserire per motivi tecnici. Peccato, perché potrebbero contribuire a rassicurare le persone che ne avessero bisogno"

Ora lo studio dei dati sarà concentrato anche sull'aspetto delle reinfezioni, che di solito è basso, e capire quante persone si sono infettate dopo essere entrate in ospedale.

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