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Sabato, 20 Aprile 2024
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"I vaccini anti covid non aumentano il rischio di infarto e ictus", lo studio della Asl e dell'università di Bologna

Lo studio pubblicato sulla rivista Vaccines e coordinato da Lamberto Manzoli dell'università di Bologna ha preso in esame per 18 mesi la popolazione della provincia di Pescara

«I vaccini anti Covid-19 non hanno causato un aumento del rischio di eventi avversi come infarti, ictus, arresti cardiaci, miocarditi, pericarditi e trombosi venose profonde».
Come riferisce l'agenzia Dire, è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Vaccines e coordinato da Lamberto Manzoli dell'università di Bologna.

La ricerca ha seguito per 18 mesi l'intera popolazione della provincia di Pescara, raccogliendo i dati sanitari.

Nessuna patologia è risultata più frequente tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. Lo studio è al momento l'unico al mondo che ha seguito la popolazione per più di un anno. La ricerca, condotta dal dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell'ateneo bolognese, in collaborazione con l'università di Ferrara e l'Asl di Pescara, ha raccolto i dati sanitari dei residenti nella provincia abruzzese e ha analizzato la frequenza di alcune malattie gravi cardiovascolari e polmonari, tenendo in considerazione numerosi fattori come l'età, il sesso e il rischio clinico dei partecipanti.
«I risultati che abbiamo ottenuto», spiega il professor Manzoli, «mostrano in modo netto che tra i vaccinati non c'è stato un aumento di rischio di malattie gravi. Vi sono stati casi isolati negativi, ma il profilo di sicurezza dei vaccini utilizzati durante la pandemia è stato confermato: sarà ora importante continuare il follow-up su un periodo più lungo». L'analisi ha confermato che le persone vaccinate che hanno contratto il Covid sono più protette contro il Coronavirus rispetto a chi è guarito senza essersi vaccinato. Una maggiore incidenza delle patologie considerate è invece emersa tra chi non ha contratto il Covid e ha solo una o due dosi di vaccino, rispetto a chi ne ha tre o più. «Questo dato controintuitivo», conclude Manzoli, «è dovuto a un bias epidemiologico causato dalle restrizioni attuate durante l\'emergenza: l'83,2% delle persone vaccinate che non ha contratto il Covid ha ricevuto almeno tre dosi di vaccino: chi ha ricevuto solo una o due dosi non ha completato il ciclo vaccinale, o perché è deceduta o perché è stata scoraggiata dall\'insorgenza della malattia»

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