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Termina l’obbligo di montare gli pneumatici invernali e tenere le catene a bordo

Lo fa sapere, sul suo sito Internet, la concessionaria Strada Parchi, spiegando che le cosiddette “dotazioni invernali” potranno adesso essere rimpiazzate dalle gomme estive

Venerdì 15 aprile terminerà l’obbligo di montare gli pneumatici invernali e di tenere le catene a bordo anche per gli automobilisti che percorrono il tratto da Tivoli-Teramo e Tivoli-Pescara delle autostrade A24 e A25. Lo fa sapere, sul suo sito Internet, la concessionaria Strada Parchi, spiegando che le cosiddette “dotazioni invernali” potranno adesso essere rimpiazzate dalle gomme estive. Questa sostituzione sarà valida per tutto il periodo che va dal 15 aprile al 15 novembre prossimo. La legge concede agli automobilisti un mese aggiuntivo per mettersi in regola, quindi ci sarà tempo fino al 15 maggio per dotarsi di gomme auto estive. Il provvedimento, ovviamente, vale per tutte le strade.

"È consentito circolare con le gomme invernali in estate a condizione che abbiano il codice di velocità (è una lettera posta alla fine della sigla identificativa dello pneumatico), uguale o maggiore rispetto a quella indicata nella carta di circolazione", informa Strada dei Parchi. "È sconsigliato circolare con gli pneumatici invernali durante le stagioni calde, perché il loro materiale permette di mantenere una buona aderenza quando le temperature crollano e in caso di manto stradale bagnato. Lo stesso vale per le gomme estive: per guidare in tutta sicurezza durante i mesi più caldi si devono usare pneumatici per temperature sopra i sette gradi e con una mescola dura che non si deteriori a contatto con l’asfalto bollente".

Una circolare del 17 gennaio 2014 emanata dal ministero dei trasporti permette l’uso degli pneumatici invernali M+S con classe di velocità inferiore a quella prescritta nel libretto di circolazione, un mese prima (15 ottobre) ed un mese dopo (15 maggio) rispetto al periodo stagionale invernale previsto dal codice della strada. Le sanzioni previste per chi trasgredisce le regole vanno da un minimo di 419 euro a un massimo di 1682 euro, raddoppiate se non corrisposte entro 60 giorni, ma anche accessorie con il ritiro della carta di circolazione.

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