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Il comitato "Strada Parco bene comune": "Trascurato il valore aggiunto per la qualità della vita dei cittadini"

"Un'amministrazione miope e superficiale trascura il valore aggiunto "Strada Parco" per la qualità della vita dei cittadini", dice il presidente Ivano Angiolelli

«Sono ripresi ieri mattina, martedì 20 luglio, lungo la strada parco all'angolo con via Cavour, i lavori sull’impianto di illuminazione pubblica di via Castellamare Adriatico al servizio della Filovia mai nata, con l’intervento degli elettricisti di Enel X», come segnala Ivano Angiolelli, presidente di "Strada Parco Bene Comune".
Dopo un lungo periodo di fermo seguito «alla segnalazione dettagliata inviata per posta elettronica certificata il 28 maggio scorso dal Comitato Strada Parco Bene Comune al comandante della polizia locale, fin qui priva di riscontro», ricorda Angiolelli.

Che poi prosegue: «In tutta evidenza, non è tollerabile per l’incolumità pubblica che lunghi tratti di strada siano lasciati completamente al buio, come capita da circa due mesi, tanto più nel periodo estivo di massima frequentazione del viale da parte dei pescaresi, turisti e visitatori occasionali. Resta irrisolto l’errore di valutazione di un impianto progettato per conseguire il massimo carico di lumen sulla carreggiata riservata al filobus, ma che non è in grado di illuminare in modo efficiente i marciapiedi coesistenti a causa del montaggio delle nuove lampade led eseguito alla carlona maniera in mezzo ai rami degli alberi - potati massivamente allo scopo nella stagione sbagliata - senza alcuna valida ragione tecnica sottostante. E senza neppure considerare gli oneri rilevanti sostenuti nella circostanza posti indebitamente a carico della fiscalità generale, benché di stretta pertinenza dell’appaltatore inadempiente. Un progetto clamorosamente sbagliato, quello della filovia impossibile da realizzare sulla strada parco di Pescara e Montesilvano, da azzerare e riproporre daccapo al Mims con vettori più moderni e sostenibili instradati sulle principali direttrici di traffico veicolare in apposite corsie riservate, a tutela della preziosa funzione sociale che il corridoio verde ciclo pedonale garantisce da più di un ventennio alla mobilità dolce e al benessere complessivo della popolazione, specie delle categorie più deboli e svantaggiate. Con l’avvento del filobus, infatti, dove passeggerebbero i pedoni di varia umanità se non sul marciapiede lato Monte per lunghi tratti inesistente? In quel caso, sarebbe corretta e senza pericoli l’inevitabile promiscuità tra ciclisti, pedoni e passeggeri Filò?
Come si supereranno i collaudi Ustif su un’infrastruttura inadeguata al trasporto rapido di massa? Avanti di questo passo, ne vedremo davvero delle belle sulla città che ha appena conseguito la bandiera blu, tanto attesa e non del tutto meritata».

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