Riconosciuto a Strada dei Parchi un risarcimento di 1,2 miliardi per la gestione di A24 e A25
La società può azzerare il debito con Anas e uscire dal concordato causato dall’esproprio della concessione. Ma il valore accertato dell’indennizzo ammonta a 2,3 miliardi: avviata la verifica per una soluzione transattiva del contenzioso
Il decreto interministeriale, a firma dei ministri Salvini e Giorgetti, riconosce a Strada dei Parchi un risarcimento di 1,2 miliardi per la gestione delle autostrade A24 e A25 a seguito dell’ingiusta revoca della concessione decisa un anno fa dal governo Draghi. La società può così azzerare il debito con Anas e uscire dal concordato causato dall’esproprio della concessione. Ma il valore accertato dell’indennizzo ammonta a 2,3 miliardi: pertanto è stata avviata dal Mit la verifica per una soluzione transattiva del contenzioso.
"La decisione, formalizzata davanti al tribunale di Roma presso il quale Strada dei Parchi aveva fatto ricorso, rappresenta un primo passo verso il completo ripristino della verità: il corretto operato della società del Gruppo Toto nella gestione di A24/A25 e il pieno adempimento degli obblighi contrattuali", si legge in una nota. "Nelle ultime settimane, come noto, i tribunali de L’Aquila e di Teramo hanno pronunciato sentenze di assoluzione nei confronti dei vertici di SdP, perché il fatto non sussiste, in merito alle inchieste sulle presunte mancate manutenzioni dei viadotti delle due tratte autostradali. Capi di accusa che sono risultati infondati e su cui l’esecutivo Draghi aveva incentrato la revoca della concessione".
Resta dunque impregiudicato il diritto per Strada dei Parchi di "agire per ottenere il pagamento delle maggiori somme previste nel piano a titolo di indennizzo, per l’ammontare complessivo di 2,3 miliardi, valutazione validata dai commissari che hanno curato la relazione del concordato preventivo. Per questo si esprime soddisfazione nell’apprendere che il ministero delle infrastrutture, con lettera del 24 luglio, ha avviato la verifica con il ministero dell’economia e la presidenza del consiglio per una soluzione transattiva e definitiva di una vicenda che ha causato ingiustamente danni materiali e morali di enorme portata".
In quella sede Strada dei Parchi auspica che "si arrivi ad adottare soluzioni sostenibili per tutti, ma partendo dalla doverosa e ineludibile rimozione dell’ingiusto provvedimento di revoca in danno della concessione, che tra l’altro attende il giudizio della Corte Costituzionale circa i suoi evidenti profili di incostituzionalità".