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Venerdì, 26 Aprile 2024
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In via De Gasperi a Pescara riemergono 2 stanze dell'ex Fortezza Borbonica, Masci: "Scoperta straordinaria" [FOTO]

Una scoperta che il sindaco Carlo Masci definisce «straordinaria per la nostra città» visto che viene recuperato un simbolo di grande valore storico e archeologico

Due stanze dell'ex Fortezza Borbonica sono riemerse nel corso degli scavi per i lavori di realizzazione del terzo binario della ferrovia in via De Gasperi a Pescara
Una scoperta che il sindaco Carlo Masci definisce «straordinaria per la nostra città» visto che viene recuperato un simbolo di grande valore storico e archeologico.

Le due stanze di quella che fu l’ex Fortezza del XVI secolo fatta realizzare da Carlo V d’Asburgo e improvvidamente abbattuta dopo l’Unità d’Italia sono state rinvenute all’altezza del campo Rampigna.

Della presenza di alcuni resti si era avuta già prova a marzo quando venne allo scoperto parte della parete di cinta; restava da comprendere se questi tratti murari fossero appunto appartenuti alla piazzaforte di Pescara o se fossero strutture portanti del ponte di attraversamento del corso d’acqua. Su questo ha lavorato negli ultimi mesi la storico e archeologo della Soprintendenza Andrea Staffa che ha realizzato una relazione in cui si certifica come il tratto di cinta muraria, e ora di conseguenza anche le due camere, siano appartenute al Bagno.

In mattinata c'è stato un sopralluogo del primo cittadino per verificare lo stato dei luoghi e di conservazione delle strutture rinvenute: «Credo sia un momento di grande rilievo storico-culturale per Pescara. La nostra città è sempre stata al centro di una sorta di nebulosa circa le sue origini, spesso volutamente costruita, anche se diverse sono le prove documentali e fisiche che dimostrano il percorso che da Ostia Aeterni in poi ci ha caratterizzato. A differenza di quanto avvenuto in passato questa volta non sotterreremo o cancelleremo le tracce del passato. Ci daremo da fare perché questo sito divenga un luogo di testimonianza storica che non interferisca con i lavori in atto da parte di Rete ferroviaria Italiana».

Masci annuncia anche di non voler lasciare indietro il mosaico di epoca romana del II° secolo d.C., riemerso sulla golena sud del fiume a pochi metri dal ponte Risorgimento per un lavoro a più ampio spettro di tutela che metterà insieme amministrazione comunale e Soprintendenza: «È mia intenzione far in modo che questo meravigliosa testimonianza del passato venga escavata, recuperata e ricomposta negli spazi del Museo delle Genti d’Abruzzo. Ringrazio la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Abruzzo, ringrazio anche Andrea Staffa la cui presenza al fianco dell’amministrazione ha un’importanza direi fondamentale».

Staffa precisa che «le due camere trovate rappresentano gli ambienti interni al Bastione San Vitale, per intenderci quella parte dell’opera fortificata che guardava i monti e Castellammare. È interessante riflettere sul fatto che fosse intitolata a un Santo bizantino e ravennate, cosa che permette di non escludere che vi possa essere stata in quella zona, ancor prima, una chiesa dedicata, in ogni caso che vi fosse un collegamento con la città romagnola».

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