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Iniziata la settimana della prevenzione oncologica della Lilt Pescara

L'iniziativa promossa dalla sezione di Pescara della lega italiana lotta contro i tumori andrà avanti fino a domenica 27 marzo

È stata aperta ieri, sabato 19 marzo, la settimana nazionale della prevenzione oncologica organizzata dalla Lilt Pescara.
Come fa sapere Marco Lombardo, presidente della Lilt Pescara, «andrà avanti sino a domenica 27 marzo la settimana della prevenzione oncologica aperta ieri nell’ambito della Campagna nazionale organizzata dalla Lega nel centenario della nascita della Lilt».

Poi Lombardo prosegue: «Nel corso della settimana distribuiremo ai cittadini il nostro olio extravergine d’oliva, simbolo dell’alimentazione sana e della lotta contro i tumori, con tutte le brochure informative per ricordare agli utenti che prevenire il cancro si può e si deve, seguendo una dieta corretta, eseguendo esami di controllo regolari e facendo attività sportiva, tre regole base fondamentali in un momento storico in cui, a causa della pandemia da Covid, la prevenzione oncologica è finita in secondo piano, facendo oggi registrare un aumento dei casi del 30 per cento».

La prima giornata si è tenuta nel mercato di Campagna amica-Coldiretti con i volontari della Lilt, l’assessore allo Sport, Patrizia Martelli e Iacopo Maria Di Battista, Coordinatore regionale di Campagna Amica.

«La prevenzione è fondamentale», ha sottolineato il sindaco Masci rivolgendo un saluto all’iniziativa, «e la Lilt svolge indubbiamente una funzione importantissima per la salute del territorio con un rapporto di collaborazione particolare riservato alla nostra amministrazione comunale, ma soprattutto con la popolazione grazie all’attività gratuita assicurata da decine di volontari a conferma dell’importanza del Terzo Settore, e con un contatto diretto e costante con la Asl di Pescara. Il professor Lombardo ha dato il via a tutto l’immenso lavoro sin qui sviluppato e ogni volta ho il dovere di ringraziare i medici e i volontari che si adoperano per migliorare la vita delle persone che vivono un momento di difficoltà. Purtroppo abbiamo una crisi sanitaria determinata dalla pandemia che ha peggiorato la situazione di tutti perché occupandoci a tempo pieno, com’era giusto fare, del Covid-19 abbiamo abbassato l’asticella dell’attenzione verso le altre patologie, nonostante i salti mortali che pure i medici delle altre discipline hanno continuato a fare per coprire il territorio. In più ora siamo di fronte a un’altra emergenza umanitaria che stiamo affrontando sempre con la Asl per accogliere i profughi provenienti dall’Ucraina, con 400 bambini già arrivati sul territorio».

Poi Lombardo fornisce un quadro della situazione: «Purtroppo oggi sui dati inerenti l’oncologia abbiamo tre problematiche: l’emergenza sanitaria, dopo due anni di pandemia già oggi registriamo il 30 per cento di casi in più di diagnosi tardiva di cancro, che significa interventi chirurgici più demolitivi, come nel caso del tumore della mammella, riduzione del numero delle guarigioni, prolungamento delle terapie e incremento della spesa per assistere gli ammalati e per la prevenzione terziaria, ovvero per supportare chi già si è ammalato. I costi aumentano sempre di più, tant’è che già si comincia a parlare di centralizzazione di alcuni aspetti oncologici a livello nazionale, ovvero dare indirizzi e procedure uguali per tutti. In questo ambito si pone la Lilt, peraltro l’unica associazione nazionale ancora sotto l’egida della presidenza della Repubblica e del consiglio dei ministri, e nei giorni scorsi la Lilt ha ufficialmente aperto le celebrazioni per il centenario della Lilt con il ministro Speranza e ricevendo la seconda medaglia d’Oro al merito dal presidente della Repubblica italiana ed è stata ricevuta per la seconda volta dal Santo Padre. In tale ambito la settimana della prevenzione è importantissima e siamo a disposizione della popolazione per spiegare ai cittadini che esiste la possibilità di non ammalarsi o di ammalarsi in modo limitato per rendere possibile il reinserimento lavorativo e sociale del paziente e ridurre anche l’impatto psicologico. È possibile non ammalarsi seguendo un corretto stile di vita, praticando attività sportiva e seguendo un’alimentazione sana. Fra l’altro nei giorni scorsi abbiamo aperto una nuova collaborazione con la Coldiretti e presto firmeremo un protocollo d’Intesa per la salvaguardia della popolazione nel suo rapporto col cibo. La seconda problematica è quella dell’alimentazione nei bambini: il 30-40 per cento in Abruzzo è in sovrappeso e per questo svilupperà un’infezione cronica che determina malattie oncologiche. E dopo l’emergenza Covid, arriva l’emergenza guerra: la Lilt fa parte del terzo settore e la legge 55 impone agli enti locali, a partire dalla Regione, di co-programmare con noi le attività di prevenzione, sempre attraverso protocolli d’intesa formali e con una gestione che Asl e Regione devono ancora organizzare completamente. Intanto abbiamo aperto ufficialmente la settimana nazionale della prevenzione oncologica all’insegna del nostro tradizionale olio extravergine d’oliva, prodotto ricco di polifenoli, dunque un antitumorale per eccellenza, che i cittadini potranno acquistare nei nostri ambulatori o in piazza, dove distribuiremo anche le brochure informative sulla Lilt e, più i generale, sulle patologie oncologiche che quest’anno vedono come testimonial lo chef Davide Oldani, perché la Lilt serve la prevenzione a tavola. E sono stati tantissimi i cittadini che già nella prima giornata si sono avvicinati alla nostra postazione per assumere informazioni e associarsi alla Lilt. Mercoledì 23 marzo saremo nei nostri Ambulatori di Casa Lilt in via Rubicone 15, dalle 15 alle 17; domenica 27 marzo chiuderemo la settimana in piazza Salotto, dalle 9 alle 13».

Così conclude Marino Nardi, chirurgo senologo dell'ospedale civile di Pescara e membro direttivo della Lilt: «Negli ultimi due anni abbiamo spesso preconizzato un aumento dei casi di tumore a causa del Covid, ora verifichiamo e tocchiamo con mano i danni: tanti hanno sospeso qualunque attività di screening nel periodo della pandemia, e oggi arrivano in reparto pazienti che, dopo aver saltato due anni di controlli, avranno più problemi. Solo ieri abbiamo registrato tre donne, affette da tumore alla mammella, che ormai hanno saltato la fase chirurgica e dovranno fare un trattamento oncologico con chemioterapia sperando che lo stesso crei le condizioni per intervenire con il bisturi. Dunque i danni della mancata prevenzione non sono un’ipotesi, ma sono realtà». 

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