Il comitato strada parco sulla sentenza del consiglio di Stato: "La filovia si farà con una 'ordinanza' politica, cittadini umiliati"
La sconfitta è innegabile, commentano con una nota i cittadini che si sono opposti all'opera per oltre vent'anni, ma la decisione per loro è ideologica e se la battaglia è persa la loro guerra assicurano, continuerà: "vigilanza assidua sui collaudi"
È un commento al veleno e anche carico di delusione quello con cui il comitato Strada parco bene comune commenta la sentenza con cui il consiglio di Stato ha messo un punto alla vicenda della filovia: si farà.
“Ha prevalso 'l’interesse pubblico', così recita il dispositivo del consiglio di Stato, benché violato e compromesso da un’opera 'privata' in odore di 'truffa aggravata con frode nelle pubbliche forniture' e 'falso' – aggiunge il comitato in virgolettato -, che ha smarrito nel tempo immemore tutte le prerogative del Trm indicate nella legge finanziatrice e che nella realtà fattuale non avrà alcuna utilità marginale per il trasporto rapido di massa in sede propria. La filovia s’ha da fare 'a tutti i costi' anche violando leggi e regolamenti di un Paese che in tutta evidenza, non è uno Stato di diritto nella piena accezione del termine”, chiosano i cittadini che ne fanno parte.
“Neppure i presidi di sicurezza dell’impianto, venuti clamorosamente meno dopo reiterati tentativi di affermazioni false e fuorvianti sono stati in alcun modo sufficienti a muovere le coscienze irremovibili del collegio giudicante. Hanno vinto Carlo Masci e Lorenzo Sospiri a spese dei cittadini raggirati”, proseguono. “Esponenti politici di riguardo occorre dar loro atto che fin dalla prima ora hanno sostenuto a spada tratta come il Tar di Pescara pubblichi le sentenze ponderose e il consiglio di Stato si diletti a riformarle sistematicamente, in tutta evidenza senza leggerle con la dovuta attenzione: visto il tempo fulmineo dedicato alla decisione superficiale assunta. Ma tant’è. Congratulazioni vivissime ai vincitori, onore e merito ai vinti”.
Quindi un commento alle energie profuse negli anni per fermare il progetto. “Il comitato ha provato con le migliori energie disponibili a liberare Pescara dal ritorno della ferrovia nel 'cuore' nevralgico della città. Spiace moltissimo di non essere riusciti a tanto, consapevoli come siamo dei disagi che quel vettore convenzionale a guida manuale imposto sulle strade principali contro la volontà dei potenziali fruitori del servizio a vantaggio prevalente dell’appaltatore inadempiente, procurerà alla qualità della vita delle future generazioni. Ammesso e non concesso che si riesca, chissà come e quando, a conseguire il regolare esercizio dell’impianto in costruzione fallace, precaria e controversa dal gennaio 2009”. .
“Chiusa dolorosamente questa battaglia sul piano giuridico, non vorrà dire che si sarà persa la guerra che proprio il presidente Sospiri ha dichiarato ai cittadini a mezzo stampa all’indomani della 'vittoria di Pirro' conseguita al Tar con indiscussa dignità e onore, grazie al patrocinio qualificato dello studio legale Di Tonno cui va la nostra deferente e affettuosa gratitudine per l’alto ufficio svolto. Ora – concludono i suoi componenti -, l’attività di sorveglianza certosina tipica del comitato si soffermerà sulla lunga fase dei collaudi Ansfisa. È lì ne vedremo delle belle. Abbiate fiducia, cari concittadini di Pescara”.
Il comitato chiude questa prima pagina della sua “guerra” con una foto del mercato della strada parco e invita tutti a partecipare alla manifestazione che domani alle 11 porterà in piazza Sacro Cuore 50 associazioni del territorio che criticano fortemente le scelte fatte fin qui dall'attuale amministrazione.