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Rientro in classe al 70 per cento, i sindacati: "Una decisione imposta"

Le organizzazioni sindacali hanno manifestato unitariamente le proprie perplessità al rientro in presenza delle scuole pari o superiore al 70%

Il rientro a scuola al 70 per cento è una decisione imposta. A sostenerlo sono i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Fgu Gilda Ins.

In una nota firmata dai segretati La Fratta, Desiati, Di Zazzo, Frascari e Di Cicco i sindacati ricordano di aver manifestato unitariamente le proprie perplessità al rientro in presenza delle scuole pari o superiore al 70%.

«Contrariamente a quanto riportato alla stampa da qualche esponente politico della regione», si legge in una nota, «le organizzazioni sindacali non hanno condiviso nulla, ma anzi hanno chiesto alla Regione Abruzzo di avviare con urgenza un dialogo con il Governo per ottenere una deroga per proseguire al 50%, modificando il decreo legge 52 del 22 aprile 2021 in considerazione delle diverse difficoltà irrisolte (trasporti, fornitura Dpi adeguati con mascherine Ffp2, distanziamenti, areazione dei locali, puntuale tracciamento dei contagi, rapida tempistica della diagnostica, completamento delle vaccinazioni, ecc...). La riunione, come più volte sottolineato dalla Tozza, direttrice dell’ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, ha avuto un carattere esclusivamente “informativo” in quanto la decisione era stata già presa nella riunione immediatamente precedente tra Usr, Regione Abruzzo e i prefetti delle 4 province abruzzesi. La decisione assunta, ovvero rientro al 70% nelle scuole superiori, è stata presentata come assolutamente immodificabile, ma ci sembra basata su un mero atto volontaristico, non supportato da condizioni reali. Si continua a partire dalla fine, con un assurdo balletto di percentuali, senza creare i presupposti necessari per un rientro in sicurezza. Lo stesso rappresentante degli studenti ha manifestato preoccupazione, così come l’Anci ha evidenziato come l’ipotesi di 50.000 tamponi messi a disposizione dalla Regione Abruzzo per lo screening sono assolutamente insufficienti, considerando che già solo il comune amministrato dallo stesso conta circa 10000 studenti».

Come si legge ancora nella nota, i sindacati «hanno evidenziato con forza tutti i problemi irrisolti non solo delle scuole superiori, ma di tutto il sistema scolastico abruzzese. Il problema dei trasporti infatti non riguarda solo gli studenti delle scuole superiori, infatti molti scuolabus, soprattutto nei piccoli centri, registrano una durata dei viaggi superiore ai 40 minuti. Analogamente, problemi come l’areazione delle aule ed il distanziamento, anche in considerazione delle varianti del virus, sono rimasti irrisolti. Relativamente alle vaccinazioni, pur valutando positivamente l’alta percentuale di personale che ha ricevuto la prima dose, ricordiamo che lo stesso potrà essere definito vaccinato solo ed esclusivamente dopo gli effetti della seconda dose di vaccino e questo significherà, per la stragrande maggioranza del personale in servizio, ad anno scolastico terminato. Infine, nel metodo, riteniamo assolutamente non condivisibile l’aver assegnato all’incontro un carattere meramente informativo. La decisione del rientro al 70% per le scuole superiori di lunedì 26 aprile è stata assunta senza minimamente tener conto di tutte le difficoltà irrisolte rappresentate dalle organizzazioni sindacali fin dall’inizio dell’anno scolastico: dissentiamo da tale modalità operativa, e chiediamo una decisa inversione di tendenza, anche in vista delle problematiche che interesseranno il prossimo anno scolastico».

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