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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La scuola è ripartita, il bilancio dei primi giorni: i pareri degli esperti

Abbiamo interpellato tre dirigenti scolastici per capire quali sono le criticità e quali i punti di forza. Intanto, è iniziato lo screening di massa per gli studenti

La riapertura delle scuole in presenza è stato ed è uno dei temi caldi sia a livello locale sia a livello italiano.
Già nel mese di settembre ci furono molte polemiche, che di fatto non si sono mai placate.

Ora che le scuole in presenza hanno ripreso la loro attività, a pieno regime fino alla prima media e in regime parziale per quanto riguarda i più grandi fino alle superiori, le discussioni sono sempre aperte tra chi caldeggiava il ritorno in aula e chi invece era sostenitore della didattica a distanza.

Alla fine, ciò che deve essere sempre messo in primo piano è il tema della sicurezza, nell'interesse di tutti. Mentre scriviamo, sono partite le prime campagne di screening sugli studenti delle varie fasce di età, che proseguiranno anche nei prossimi giorni. Strumento questo, che appare indispensabile, anche alla luce dei dati che indicano le classi adolescenziali come quelle in maggiore crescita percentuale per positività riscontrate. Insomma, si prevede un bel da fare anche per i dirigenti scolastici, alle prese con un surplus di lavoro organizzativo e per certi versi di controllo. Dal punto di vista meramente didattico, sociale e educativo sembra comunque prevalere la voce della presenza rispetto alla distanza. Ma occorre tenere alta la guardia, per non ripiombare nelle situazioni penalizzanti già vissute.

A tal proposito abbiamo raccolto le dichiarazioni di tre dirigenti scolastici pescaresi che ci hanno illustrato le difficoltà affrontate in questo periodo.

La prima testimonianza è di Daniela Massarotto, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo 5 Pescara.

«Nella nostra scuola all’inizio dell’anno scolastico è stato deliberato un piano di prevenzione molto rigoroso che si è sempre continuato ad applicare. Alla riapertura ci siamo limitati a rinnovare l’invito al massimo rispetto di tali regole da parte di tutte le componenti della scuola. Le uniche criticità sono legate alla più che comprensibile preoccupazione dei genitori, che noi cerchiamo di tranquillizzare con tutti i mezzi a nostra disposizione. Per poter evitare inconvenienti futuri, è necessario un grande senso di responsabilità da parte di ognuno sia all'interno sia fuori dalla scuola, così da garantire la protezione dei più deboli. La didattica a distanza è stata un ottimo strumento per evitare danni ancor più gravi in termini di formazione dei nostri ragazzi, ma presenta delle ben note criticità. Per questo motivo è attuabile per brevi periodi, poi c’è l’esigenza assoluta di tenere i bambini in presenza altrimenti i danni diventano irreparabili».

«Al liceo scientifico “Galilei” di Pescara, la riapertura è avvenuta come nel mese di gennaio rispecchiando il rientro precedente», esclama il preside Carlo Cappello, che prosegue, «la struttura è la stessa, avevamo già curato con attenzione attraverso un’analisi degli spazi i percorsi, i distanziamenti e le aule che potessero essere utilizzate. Al rientro abbiamo visto i ragazzi molto contenti di tornare in presenza, questa gioia di rivedersi, di tornare a fare comunità deve andare di pari passo con una enorme accortezza, altrimenti tutto ciò può rappresentare una criticità. Stiamo sollecitando i ragazzi a osservare comportamenti responsabili, non solo all’interno dei locali scolastici ma anche una volta varcato il cancello, attraverso vere e proprie lezioni di cittadinanza, di educazione civica. I ragazzi sono contenti di rientrare, alcuni di loro ci hanno detto che la didattica a distanza è ben altro dalla presenza: manca il rapporto, la relazione con i docenti e con i compagni per cui sentivano la necessità di tornare in presenza. I ragazzi stanno affrontando una sfida non semplice, ma sono sicuro che ne usciranno più forti e saranno pronti a superare le emergenze che la vita porrà loro dinanzi».

A loro si unisce la voce di Maria Pia D'Addario, dirigente scolastico del “Ravasco”, istituto paritario di Pescara: «Sono stati giorni di estrema difficoltà e disagio per tutti, specialmente per i bambini. Tornare a scuola rappresenta un passo molto importante. Si tratta di un evento che ha una grande rilevanza psicologica e pedagogica per tutta la società. La scuola non per scelta ma per necessità, è stata costretta ad attuare la didattica a distanza. Quest’ultima non potrà mai essere un’alternativa alla lezione frontale, alle attività laboratoriali in quanto in essa mancano l’essenza fondamentale della sua identità: manca la persona fisica, il gruppo dei pari e la comunicazione d’insieme. Nonostante le tante criticità, la scuola ha risposto bene alla sfida del periodo pandemico. C'è un concetto in psicologia, chiamato resilienza, che è la capacità di trasformare le emozioni negative in positive. Faccio mio un concetto del prof. Ezio Aceti, che spiega "Non c’è nulla da buttare via nella nostra vita, c’è tutto da trasformare per vivere delle opportunità e delle esperienze positive. La speranza va educata, sempre. E la si educa con la verità e l’incoraggiamento delle risorse che sono presenti in ciascuno"».

Insomma, la nuova ripartenza è andata. Ora, però, non si può più sbagliare.

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