Scuola, la denuncia del sindacato Usb: "1.900 studenti del Marconi e del Croce dislocati in 10 sedi"
Anche l'organizzazione sindacale Usb interviene sul caso delle due scuole non agibili che hanno portato alla frammentazione delle classi in altri plessi
«L'anno scolastico a Pescara inizia con un vero e proprio attacco al diritto allo studio per oltre 1.900 studenti: sono inutilizzabili il liceo statale "Giuseppe Marconi" e la scuola secondaria di I Grado "Benedetto Croce"».
A scriverlo è Teodoro Pace del sindacato Usb Scuola Abruzzo e Molise.
«L'inadeguata gestione del patrimonio scolastico da parte della Provincia e del Comune di Pescara costringe famiglie e personale scolastico a suddividere le loro attività in sei (liceo Marconi) e quattro (scuola Croce) diversi luoghi, causando pesanti conseguenze», aggiunge il rappresentante sindacale.
Che poi aggiunge: «Non si può chiudere un plesso scolastico senza avere disponibilità di sedi alternative idonee al trasferimento integrale di personale e alunni, in modo da alleviare il più possibile ogni disagio. Non si possono commissionare studi che attengono a problematiche di staticità e/o vulnerabilità sismica di un edificio, senza aspettarsi anche risultati non in linea con la recente normativa tecnica del 2018, senza predisporre sedi alternative e soluzioni efficaci nel caso di problemi. Provincia e Comune hanno abdicato alla loro più importante funzione, quella di una efficace programmazione nella gestione e valorizzazione del bene pubblico, compromettendo lo svolgimento delle attività scolastiche».
Il sindacato chiede «che sia immediatamente reperita area idonea e sia attrezzata con strutture prefabbricate in grado di accogliere entrambe le scuole, ricomporre le comunità scolastiche ed essere utili in tutti gli altri casi simili; che siano sempre coinvolte le comunità e gli organismi scolastici circa ogni scelta; che siano avviati al più presto, dopo accurata verifica tecnica, i lavori sulle strutture che hanno mostrato carenze; che, nell'effettuare ogni valutazione costi-benefici rispetto alla gestione del patrimonio edilizio scolastico, sia prioritariamente considerato ogni danno inflitto alla comunità, attualmente non ponderato in nessuna delle decisioni degli enti proprietari».