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Scuola carceraria, consegnati i diplomi di ragioniere-programmatore dell'istituto Aterno-Manthonè

La cerimonia si è tenuta nella sala conferenze della casa circondariale San Donato di Pescara

Sono stati consegnati ieri mattina, martedì 16 luglio, i diplomi di ragioniere-programmatore della scuola carceraria dell'istituto Aterno-Manthonè.
La cerimonia si è tenuta nella sala conferenze della casa circondariale San Donato di Pescara.

A ricevere i certificati di diploma sono stati gli studenti della sezione carceraria dell'Aterno-Manthonè, indirizzo Sistemi informativi aziendali (ragioniere-programmatore), che a giugno hanno sostenuto l’esame di maturità.

Il dirigente scolastico, Antonella Sanvitale, insieme al Provveditore agli studi, Maristella Fortunato, e alla funzionaria Ernestina Carluccio, ha consegnato i certificati agli studenti:

  • Mario D’Alessandro
  • Giulio Di Pietro
  • Simone Grenga;
  • Daniele Mancini.

Un altro diplomato Andrea Di Muzio non ha potuto partecipare all’incontro perché nel frattempo è stato trasferito nel carcere di Chieti.

Consegnati anche i diplomi di scuola media agli studenti: Danut Anuta, Aniello Cozzolino, Aurel Lazri, Carlo Niola, Massimiliano Pesce, Marjo Stojani del Cpia – Centro provinciale per l’educazione degli adulti – diretto dalla Preside Michela Braccia e le pagelle agli studenti delle altri classi attive nella Casa circondariale.

Alla cerimonia hanno partecipato: le educatrici Cristina Olivieri e Ylenia Di Febo, in rappresentanza della Direttrice del carcere Lucia Di Feliciantonio; Maria Pastore, componente della commissione dell’Esame di stato; i docenti della scuola superiore e del Cpia Pescara-Chieti: Marta Capone, Claudia Colantonio, Donatella Ciaccia, Pierangela Dell’Oglio, Simonetta Di Benedetto, Alessandro Di Crescenzo, Assunta Pelatti, Michela Pitocco, Roberta Polimanti, e le responsabili della scuola in carcere Marina Di Crescenzo, per le superiori e Claudia Di Marzio, per le medie.

Nel corso dell’incontro sono stati consegnati anche gli attestati del Progetto Pon “Impariamo a cavarcela”, tenuto dalla psicologa del lavoro, Elisa Maiolo, progetto finanziato dal Fondo sociale europeo e pensato come sostegno ai detenuti nel processo di reinserimento sociale, una volta raggiunto il termine della pena. Anche attraverso la metafora del gioco l’obiettivo è stato quello di rinforzare l’autostima e scardinare gli stereotipi e i pregiudizi. I detenuti, hanno allenato il pensiero laterale e sperimentato il problem solving creativo risolvendo problemi di varia complessità.

L’Istituto Aterno-Manthonè, da più di vent’anni, si dedica alla formazione e all’educazione degli adulti, con il corso serale per studenti-lavoratori e con il corso di Ragioneria nella Casa Circondariale. Secondo quanto previsto dalla normativa penitenziaria, il trattamento delle persone condannate deve tendere, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, al loro reinserimento sociale e deve essere attuato secondo un criterio di individualizzazione. L’istruzione è una delle più importanti attività trattamentali. Questi interventi esterni hanno la finalità di arricchire l’offerta formativa e di creare un ponte a livello culturale e umano fra il carcere e il mondo esterno.

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