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Eurospin, scioperano gli oltre 700 dipendenti abruzzesi, i sindacati: "Condizioni di lavoro intollerabili"

Dal mancato rispetto delle norme di sicurezza ai sovraccarichi di lavoro, il 13 settembre si fermano tutti nei 60 punti vendita del territorio

I sindacati al fianco dei dipendenti degli Eurospin abruzzesi che il 13 agosto, così come avverrà in Molise, sciopereranno per protestare contro le condizioni di lavoro. Sono 60 sul territorio regionale i punti vendita e almeno 700 i dipendenti della catena.

“Negli ultimi anni, l’azienda ha visto un aumento esponenziale del fatturato e dei propri profitti (soprattutto negli periodi di crisi economica e negli anni della pandemia), con una crescita costante della propria rete vendita. Questa crescita però – denuncia la Cgil Filcams - è stata fatta calpestando i più elementari diritti dei lavoratori”, denuncia la Cgil. Questo perché, spiega, “non vengono rispettate le norme di sicurezza, non vengono riconosciuti i corretti livelli di inquadramento, corre l'obbligo a effettuare le pulizie di bagni e parcheggi (in totale spregio delle più elementari norme igieniche), i carichi di lavoro sono eccessivi e si impone la massima flessibilità dell’orario di lavoro senza alcun rispetto delle norme”. “In questi anni l’azienda non ha mai rispettato il confronto con le organizzazioni sindacali non ha mai dato risposte alle richieste dei dipendenti – sottolinea il sindacato -. Se Eurospin è diventata leader del mercato, se ogni giorno offre prodotti e servizi alla clientela è merito anche e soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori. Lavoratrici e lavoratori che meritano rispetto e dignità”.

“Non possono essere le lavoratrici e i lavoratori a pagare ‘la spesa intelligente di Albert Einstein’, le condizioni di lavoro nei punti vendita sono ormai intollerabili”, aggiungono la Uiltusc e la Cisl Fisascat. “Dopo aver cercato inutilmente un dialogo costruttivo con l’azienda e dopo consultazioni assembleari con i lavoratori hanno deciso di proclamare una giornata di sciopero sul territorio abruzzese. La decisione presa per le condizioni di lavoro, nei punti vendita del gruppo, sono ormai intollerabili. Carichi di lavoro insostenibili, turni massacranti, obbligo per gli addetti di farsi carico anche delle pulizie di bagni e parcheggi, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e salute dei dipendenti, utilizzo improprio delle clausole elastiche e flessibili senza che vengano retribuite, irregolarità nei livelli di inquadramento, trasferimenti coatti in sedi lontane senza applicare le indennità previste dal Ccnl di categoria”.

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