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Sono 94 i sanitari positivi al Covid-19 e 32 i sospesi perché senza vaccino, la Asl recluta nuovo personale

L'azienda sanitaria locale di Pescara fa il punto sul reclutamento di personale per l'emergenza da Covid-19

La Asl di Pescara punta al reclutamento di nuovo personale sanitario per la gestione dell'emergenza da Covid-19.
Come fanno sapere dall'azienda sanitaria locale, a oggi (giovedì 13 gennaio) sono 94 le positività al virus Sars-Cov-2 riscontrate tra il personale sanitario, mentre altri 32 dipendenti sono sospesi in quanto non vaccinati (ai sensi del decreto legge 44/2021).

Di conseguenza, dice Vero Michitelli, direttore amministrativo della Asl pescarese, «in questi giorni ci saranno ulteriori provvedimenti per reclutare un’altra trentina di infermieri, di cui venti già contrattualizzati». 

Per contrastare la pandemia da Covid-19, la Asl di Pescara informa che «ha messo e mette in atto tutte le misure adottabili per il rafforzamento del personale sanitario». «Le assunzioni sono oggetto di pianificazione ma quest’anno, come nei due anni precedenti», sottolinea Michitelli, «sono caratterizzate da un elevato impatto emergenziale con una fortissima pressione sugli uffici del personale di questa azienda. La pandemia non poteva essere gestita a livello emergenziale che con rapporti di lavoro flessibili».

Questi i numeri forniti dall'azienda sanitaria locale che «danno il senso dell’impatto che questo fenomeno ha avuto sulla Asl di Pescara»: nel 2020 sono stati stipulati 434 rapporti di lavoro flessibili, tra medici e infermieri, e nel 2021 ben 496. Si tratta prevalentemente di contratti del personale del comparto (personale infermieristico). Nel 2020, infatti, sono stati assunti 135 medici e 299 infermieri, mentre nel 2021 101 medici e 395 infermieri.
«Com’è noto», prosegue Michitelli, «il personale medico è di difficile reclutamento, ma la legislazione di emergenza ha consentito di utilizzare degli strumenti straordinari, come le manifestazioni di interesse, per stipulare dei rapporti che in regime di pace non avremmo potuto avere. Abbiamo preso medici che non avevano ancora la specializzazione o che non avevano completato il ciclo di specializzazione, o medici in pensione, abbiamo stipulato contratti di collaborazione che normalmente non sono consentiti».

Poi la nota della Asl si conclude così: «Sono state utilizzate, infatti, procedure straordinarie di reclutamento del personale per il potenziamento, in particolare, delle reti di assistenza territoriale e dei reparti ospedalieri. Per quanto riguarda gli infermieri, nella fase iniziale della pandemia, l’azienda si è prevalentemente avvalsa dell’agenzia di fornitura di lavoro temporaneo che consente una risposta istantanea al bisogno di reclutamento. Nel corso del tempo, l’asse si è spostato da rapporti di emergenza di fornitura gradualmente verso rapporti più fisiologici, quindi contratti di lavoro dipendente a tempo determinato utilizzando le graduatorie. I nuovi reclutamenti si sono resi necessari per fronteggiare la carenza di personale creatasi con l’emergenza pandemica, ma anche per far fronte alle assenze dell’organico di questi giorni. Sono 94, ad oggi, le positività al virus Sars-Cov-2 riscontrate tra il personale sanitario, mentre altri 32 dipendenti sono sospesi in quanto non vaccinati (ai sensi del decreto legge 44/2021)». 

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