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Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità Portanuova / Viale Guglielmo Marconi

I superisolati, la ricetta di Rueda per la mobilità di Pescara: "Recuperare il 75% dello spazio togliendo il 12% delle auto"

Il noto urbanista ecologo di Barcellona, Salvator Rueda, ha spiegato la sua idea di mobilità per migliorare l'attuale assetto di viale Marconi

Rendere pedonali numerose strade di Pescara allo scopo di ridurre del 12% la presenza delle automobili e recuperando così il 75% dello spazio.
Questa in estrema sintesi la ricetta dei superisolati proposta dal noto urbanista ecologico Salvator Rueda come soluzione anche per il capoluogo adriatico dopo essere stata applicata con successo nella sua città, Barcellona.

Rueda è stato invitato nell'ambito della premiazione del Marconi District, il concorso di idee lanciato dal comitato "Salviamo viale Marconi" con l'associazione di giovani architetti "Woo mezzometroquadrato" sostenuti da Italia Nostra e la Fiab allo scopo di proporre una soluzione di mobilità alternativa rispetto a quella adottata dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Masci. 

Rueda dopo aver girato un po' per Pescara e fatta una prima analisi propone anche qui l'idea dei superisolati che prevedono la pedonalizzazione di un gran numero di arterie, non le principali. «Io penso che una città come questa si può liberare del 75% dello spazio con un 12% in meno delle macchine», spiega Rueda, «è possibile non è un problema in tutte le città che noi abbiamo studiato». Poi Rueda farebbe demolirebbe anche l'asse attrezzato che giunge fino in piazza della Marina (nei piani attuali si prevede l'esatto contrario, con l'allungamento fino al porto, ndr). Poi Rueda entra nello specifico rispetto a viale Marconi: dove prevede marciapiedi larghi 5 metri, una corsia da 3,25 metri per gli autobus, un metro per piantare alberi, una pista ciclabile a doppio senso di marcia e un'altra corsia per autobus e vetture con il numero di queste ultime che sarebbe minimo visto il progetto più ampio dei superisolati. «Così», spiega Rueda, «avremo una piccola parte dei 23-25 metri di larghezza per le connessioni e una parte più importate per comunicazione visto che dall'altro lato abbiamo un marciapiede di 7-9 metri di larghezza. Io confermo che questo sia possibile e si possono aggiungere anche 5 linee di alberi con l'ombra totale e fare di questa strada un luogo meraviglioso che collega il bosco che verrà realizzato nell'area di risulta alla riserva dannunziana e all'università, creando così quasi un corridoio verde e allo stesso tempo si collega con il trasporto pubblico e con i percorsi riservati a pedoni e ciclisti e mettendo insieme due elementi attrattivi di primo livello come la stazione e l'università».  

Non è passata inosservata l'assenza dei rappresentanti dell'amministrazione comunale. Sono intervenuti, oltre a Rueda, anche altri architetti e urbanisti accademici e non, come Paolo Fusero, Massimo Palladini, Nicola di Battista, Giancarlo Odoardi, esperto di piste ciclabili e tra gli organizzatori c'è Maura Mantelli che sulle ciclovie si è laureata con riconoscimenti internazionali.

Per rivedere l'intero intervento di Rueda e il conseguente dibattito pubblico:

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