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Martedì, 19 Marzo 2024
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"Rise Up", il nuovo singolo di Don Tino

A marzo uscirà il nuovo brano del cantautore pescarese, sempre nel segno del suo grande amore per il reggae: "La musica mi ha salvato"

Si chiama "Rise Up" il nuovo singolo del cantautore pescarese Don Tino. Scritto durante il lockdown del 2020, arriverà a marzo e, come spiega lo stesso artista, "parla della necessità di riscatto e risveglio di cui noi tutti abbiamo bisogno, della giusta tensione verso madre natura che in quel periodo era sentita fortemente, e di come nei mesi successivi tutto sia tornato ad una normalità fatta di eccessi e corsa al consumismo più sfrenato. C'è bisogno della riscoperta del semplice, dell'essenziale, tutto ciò che va contro quello che il sistema in cui viviamo ci chiede".

Don Tino, al secolo Tino Cicchelli, ha iniziato a fare musica "non prestissimo: mi innamorai della chitarra a 14 anni, quando sentii un ragazzo sulla ventina che suonava un normalissimo giro blues su una roccia nella riserva naturale a Piano D'Orta. Era settembre, la stagione balneare era finita e i soldi guadagnati durante l'estate servirono a pagarmi la mia prima chitarra elettrica e le lezioni da un maestro privato. Non ottenni l'incoraggiamento e l'aiuto di nessuno e quello che riuscii ad imparare lo devo solo ed unicamente a me stesso. Contemporaneamente formai una coverband con alcuni amici suonando roba di Alice in chains, Pearl Jam, Red Hot e tanti altri bellissimi gruppi degli anni '90".

Poi Cicchelli passò a suonare con i Laszlo Toth, "una band rock pescarese fortissima: ci suonava il mio maestro ed è difficile per me spiegare l'emozione che provavo trovandomi in mezzo a gente più grande di me con il pedalino del distorsore a palla a fare power chords (ma non solo). Successivamente mi venne in mente di cantare e formai i Sunamela: l'unico sogno che avevo era di fare un cd, nel 1998 vincemmo un concorso e ci produssero il nostro primo disco". Il gruppo ebbe buoni riscontri  ma poi "arrivò il militare, l'università per altri e tutto finì, con un grande amaro in bocca per me e una serie di sogni svaniti nel nulla, inghiottiti dal destino". 

Tuttavia nel 2001 Don Tino è rinato, scoprendo il reggae: "Iniziai a sentirlo, a leggerlo, a studiarlo, e nel 2005 formai i Maga Dog, nel 2009 arrivò il primo disco registrato nella tana degli Africa Unite, poi arrivò il secondo album, poi il terzo, le collaborazioni, i concerti in tutta Italia, tante finali di concorsi blasonati". Tutto ciò fino al 2021, quando Cicchelli ha deciso di "sciogliere il progetto della band, o perlomeno di metterlo in stand by, e dedicarmi all'attività solista: l'ho fatto perché nella mia vita musicale, ad intersecarsi nel cammino, c'era la vita reale, e una band è un qualcosa che ha bisogno di uno spazio, ha bisogno di contatto, di vedersi, di stare insieme, di vivere delle emozioni insieme e trasformarle in note, in parole, in canzoni e, non avendo più questo, per me non aveva più senso continuare".

Di sicuro Don Tino è stato letteralmente salvato dalla musica: "In un quartiere come Rancitelli e con l'eroina che girava a "votamazza" - conclude - se non avessi avuto la musica probabilmente sarei morto dentro una cabina telefonica di overdose".

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