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A luglio un soggiorno a Pescara è costato il 9,4 per cento in più rispetto al 2021

La città è 40esima, un dato che è comunque al di sotto della media nazionale quello che emerge dall'indagine su dati Istat fatta dall'Unione nazionale dei consumatori: in Abruzzo peggio fa Teramo

A Pescara aumentano i costi dei soggiorni in questa estate 2022, ma con numeri al di sotto della media nazionale.

La città, con il 40esimo posto, si piazza esattamente a metà della classifica stilata dall'Unione nazionale consumatori (Unc) per quanto riguarda i prezzi degli alloggi con un aumento del 9,4 per cento. I dati sono stati elaborati sulla base di quelli Istat in riferimento al mese di luglio. A livello nazionale per stare in alberghi, motel, pensioni, b&b, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù infatti, l'aumento è del 12,7 per cento rispetto al 2021. A crescere sono in particolare alberghi e motel che fanno registrare un 16,6 per cento. Seguono le pensioni con il 9.4 per cento. La città italiana dove per alloggiare si è costretti a spendere molto di più è Firenze con un aumento del 38,5 per cento rispetto a luglio 2021. Seguono Milano con il 30,9 per cento e La Spezia con il 27 per cento. In fondo alla classifica Avellino dove rincari non ce ne sono stati, ma ancora meglio va a Massa Carrara dove addirittura si è scesi rispetto al 2021 con i prezzi diminuiti dello 0,5 per cento, seguita da Reggio Emilia con un meno 1,2 per cento. Chiude la classifica Vercelli all'80esimo posto con un 1,4 per cento in meno.

A livello regionale per quanto riguarda la categoria alberghiera va molto peggio a Teramo che con i suoi rincari del 12,8 per cento si piazza al 28esimo posto della classifica Unc.

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