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Attualità Portanuova / Via della Fornace Bizzarri

Contro l'asilo al posto del parco di via della Fornace Bizzarri arriva il ricorso al Tar e la commissione europea risponde all'appello

A depositare il ricorso per conto di 50 residenti sono stati gli avvocati Matteo e Claudio Di Tonno che sperano in un pronunciamento sulla sospensiva già il 13 gennaio. Antonio Dichiarante, uno dei residenti più combattivi nel voler salvare il parco fa intanto sapere che dalla commissione europea gli è arrivata una prima risposta: dopo le feste il colloquio telefonico

La battaglia per il parco di via Fornace Bizzarri arriva al Tar (Tribunale amministrativo regionale) e intanto dalla comunità europea arriva un primo feedback con un incontro telefonico che ci sarà nelle prossime settimane.

Se da una parte l'amministrazione è stata chiara sulla decisione ribadendo più volte per voce del sindaco Carlo Masci e del vicesindaco Gianni Santilli che l'asilo sarà realizzato con i fondi pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) nell'area che ospita il parco di via della Fornace Bizzarri perché sarebbe questa l'unica soluzione possibile, dall'altra i residenti ribadiscono la loro di posizione e lo fanno ricorrendo al Tar (Tribunale amministrativo regionale) perché la nuova struttura si realizzi nell'adiacente via Celestino V.

Proprio partendo da questo presupposto, infatti, gli avvocati Matteo e Claudio Di Tonno, gli stessi che portano avanti la battaglia legale sulla filovia per il comitato Strada parco bene comune nonché la vicenda di viale Marconi su cui ad anno nuovo si dovrebbe pronunciare il consiglio di Stato, hanno preparato il ricorso firmato da 50 dei residenti di via della Fornace Bizzarri.

Alla base, spiega l'avvocato Matteo Di Tonno, due problemi: il fatto che “nell'ultimo progetto di approvazione dell'asilo il parco non è stato preso in considerazione come se non esistesse nonostante la sua presenza da vent'anni abbia una precisa ragion d'essere” e il fatto che “negli atti redatti si è sempre parlato di via Celestino V dove effettivamente un'area consona alla connotazione dell'asilo c'è”. Area che invece nelle intenzioni, ma senza che vi sia nessun atto formale sottolinea il legale, sarebbe destinata al Banco Alimentare.

La richiesta contenuta nel ricorso è che il Tar si esprima sulla sospensiva già nell'udienza del 13 gennaio. Una proposta che si vedrà solo nei prossimi giorni se sarà accolta.

Intanto Antonio Dichiarante, residente e da sempre in prima linea in difesa del parco, fa sapere a IlPescara che la sua segnalazione alla commissione europea della vicenda ha ottenuto una prima risposta interlocutoria. Risposta arrivata il 23 dicembre e che, tradotto, sta a significare che l'attenzione c'è e per Dichiarante è già un passo importante. Una sorta di regalo di Natale a quella richiesta che aveva annunciato a IlPescara il giorno in cui è stta inviata e che si tramuterà in un contatto diretto subito dopo le feste. Occasione in cui, spiega, riferirà anche dell'azione legale intrapresa dai cittadini di fronte al tribunale amministrativo.

La strada intrapresa alla fine,è stata quella legale sebbene, tiene a ribadire Dichiarante, il dialogo con l'amministrazione si sia cercato e incontri anche ve ne sono stati senza che però le istanze dei residenti fossero accolte nonostante, afferma, i presupposti ci sarebbero tutti. Ora si dovrà vedere come tutta la situazione evolverà e se i fondi saranno o meno a rischio sebbene l'intenzione di cercare una risposta nel minor tempo possibile sembra voler significare che l'intenzione non sia quella, ma soltanto di far sì che i fondi si spendano per fare l'asilo nell'area distante solo pochi metri dal parco. 

“Resto fiducioso – conclude Dichiarante lanciando un nuovo appello a chi governa la città – in un ravvedimento dell'amministrazione locale così che il quartiere possa avere sia l'asilo, cui non ci opponiamo, ma che sappiamo essere utile e necessario, che il parco che è l'unica area verde non solo del nostro quartiere, ma dell'intera zona”.

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