Raffica di richieste di tributi dal Consorzio di bonifica, il Comitato: "Chiesti contributi per allacci potenziali"
Lo ha fatto sapere il presidente del Comitato bonifica sostenibile Gabriele Trovarelli aggiungendo che questa tassa porterà nelle casse del Consorzio circa 600 mila euro
Raffica di avvisi di pagamento da parte del Consorzio di bonifica a molti residenti delle province di Chieti e Pescara, e uffici presi d'assalto per richieste di chiarimenti per un tributo considerato ingiusto. A farlo sapere è il presidente del Comitato bonifica sostenibile Gabriele Trovarelli, aggiungendo che il tributo porterà nelle tasche del consorzio circa 600 mila euro.
"Avvisi di pagamento per appartamenti al terzo piano di condomini senza giardino o in zone dove non c'è traccia della rete idrica consortile: sono gli avvisi di pagamento inviati dal Consorzio di bonifica centro che per il 2023 ha ampliato la contribuenza, complessivamente 26.956 soggetti, chiedendo il "contributo di dotazione idrica" a proprietari di immobili urbani che potrebbero allacciarsi alla rete del Consorzio per innaffiare orti o giardini o per altri usi civili, diversi da quelli tipicamente agricoli.
Si tratta di un contributo medio di 23 euro, la maggioranza dei contribuenti pagherà senza chiedersi se sia effettivamente dovuto. La logica è questa: se hai un fabbricato, teoricamente nel perimetro di contribuenza del Consorzio, e potresti teoricamente allacciarti alla sua rete idrica per innaffiare orti o giardini o per usi civili diversi, devi pagare una piccola Imu sul valore catastale dei fabbricati, un'aliquota dello 0,09 per mille se solo pensi di poterti allacciare e dello 0,18 per mille se invece l'allaccio ce l'hai. Quindi, per il solo fatto di avere un fabbricato vengono imposti pagamenti; se ti allacci devi pagare anche la concessione, che negli ultimi anni ha superato i 500 euro".
Trovarelli aggiunge che in realtà il tributo è dovuto solo se il beneficio che il contribuente può trarre è effettivo e non solo teorico, un principio che la Corte costituzionale ha confermato nel 2018:
"Invece il Consorzio, che ha introdotto questa tassa dal 2020, ritiene di tassare anche il solo beneficio potenziale. A seguito di una serie di ricorsi tributari la sentenza 195/2023 del 18 scorso ha condannato il Consorzio alla restituzione dei contributi pagati dal 2018 per immobili fuori del perimetro di contribuenza e che non traevano alcun beneficio dalle opere consortili."