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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La replica e le precisazioni dell'Ater sulle "bollette pazze" dell'acqua: "Situazione complessa e articolata"

Il presidente dell'Ater Mario Lattanzio interviene in merito al caso delle bollette da migliaia di euro recapitate ad alcuni inquilini di case popolari Ater a Pescara, per la questione dei doppi contatori e degli allacci abusivi

Il presidente dell'Ater Mario Lattanzio interviene in merito al dibattito riguardante il caso delle bollette da migliaia di euro recapitate dall'Aca per consumi idrici ad alcuni inquilini di case Ater. Il caso era stato sollevato sabato 4 marzo scorso dal vicepresidente del consiglio regionale Domenico Pettinari del M5s e da diverse associazioni dei consumatori che parlavano di una situazione assurda dovuta ai doppi contatori, ovvero ai contatori generali rimasti attivi dopo l'allaccio con contatori privati degli stessi inquilini avvenuto con l'Aca.

Lattanzio spiega che si tratta di una situazione articolata e complessa:

"Fino al 19.06.2006 tutti gli alloggi ad uso abitativo gestiti dall’Ater beneficiavano della fornitura idrica con contratto intestato all’Ater stessa. Da quella data l’Ater ha effettuato il recesso dal contratto di fornitura con Aca, al quale sono subentrati i singoli assegnatari. Tuttavia, sono maturate spese per i consumi successivi inopinatamente imputati a questo ente e non ai singoli consumatori e/o utenti finali, titolari dei nuovi contratti di fornitura. Detti costi afferiscono sia a consumi effettuati dagli utenti a partire dal 2006 (ed erroneamente imputati all’Ater), sia a differenze di registro tra il contatore centrale dei fabbricati e i singoli contatori finali (anch’esse non
addebitate nelle more dell’istruttoria).

Molti fabbricati, infatti, hanno continuato ad essere dotati di un contatore generale (per il quale continua a sussistere un contratto di fornitura intestato all’Ater) da cui si dipartono le condotte verso i contatori particolari. Ai contatori generali continuano a essere collegati direttamente gli impianti di autoclave condominiali e i punti di erogazione a servizio comune, come ad esempio i rubinetti condominiali. Con riguardo a quest’ultimo profilo, è da tenere in considerazione che in alcuni casi vi è stato un uso anomalo e improprio della risorsa idrica (es. lavaggio automezzi privati, strumenti di lavoro ecc.), ma il cui addebito, inevitabilmente, è stato imputato a tutti gli utenti dello stabile condominiale."

Lattanzio ha spiegato poi che è maturato, a causa di disguidi e difficoltà nella rendicontazione, un debito verso Aca che inizialmente era di circa 900 mila euro, poi diventato di 590 mila euro. Cifra che l'Ater avrebbe dovuto corrispondere per poi rivalersi sugli assegnatari e utenti finali:

"Si precisa, inoltre, che il diritto di credito così maturato nei confronti degli utenti non è soggetto alla prescrizione breve in materia di fornitura idrica, bensì a quella decennale, trattandosi di ripetizione dell’indebito sorto con la sottoscrizione dell’accordo transattivo. Analogamente, dunque, gli assegnatari di alloggi Ater  sono chiamati a riversare pro quota all’ente quanto anticipato all’Aca per i consumi di acqua potabile di cui gli utenti stessi hanno
concretamente beneficiato nel periodo indicato. La circostanza per la quale gli assegnatari hanno stipulato un autonomo contratto di fornitura direttamente con Aca non rileva, giacché i consumi imputati al contatore Ater afferiscono ad utilizzi comuni della risorsa idrica (es. rubinetto condominiale, autoclave), ovvero a differenze di registro tra il contatore centrale e quelli finali, ovvero ancora ad utenze che del tutto inopinatamente sono state ancora intestate all’Ater , malgrado il recesso dei contratti di fornitura avvenuta sin dal 2006."

Questa situazione, conclude l'Ater, è stata pià volte spiegata agli assegnatari e alle organizzazioni degli inquilini e associazioni dei consumatori:

"L’Ater sta esaminando ogni richiesta di chiarimenti provenienti dagli utenti, in alcuni casi, laddove sono state riconosciuti errori nei conteggi, dovuti, ad esempio, a perdite di acqua ovvero a comprovati cambiamenti della composizione del nucleo familiare, ha provveduto a modificare/annullare le richieste di pagamento, in altri casi ha ulteriormente dilazionato la rateizzazione. Si tratta in ogni caso di una situazione articolata e composita, che gli Uffici dell’Ater stanno affrontando con serietà e professionalità, ben consapevoli del peso posto a carico degli utenti, i quali sono stati informati fin dal novembre 2021 (e anche successivamente) delle ragioni per le quali l’Ente ha dovuto chiedere queste somme."

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