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Targa, luci e assicurazione: arriva il regolamento per le bighe in città

Il presidente della Commissione sicurezza Foschi: "Troppe le violazioni, se non si rispetteranno le nuove regole ci saranno ulteriori restrizioni e le multe aumenteranno"

Si lavora a un regolamento per mettere nero su bianco le norme che chi gira in città con bighe trainate da cavalli, dovrà rispettare.
Ci vorranno quindi targa, assicurazione casco, luci di posizione e gli animali dovranno essere microchippati.

Tutte cose utili a far sì di identificare i mezzi in caso di violazione dell'ordinanza del 21 giugno 2021 che ne vieta il transito indiscriminato sulle strade urbane.

È quanto deciso al termine del Tavolo tecnico convocato dal presidente della Commissione comunale Mobilità Armando Foschi cui ha partecipato il tenente colonnello della Polizia Municipale Paolo Costantini, l'Ufficio Mobilità e il Suap (Sportello unico per le attività produttive). Un passo ulteriore, ma che potrebbe non essere l'ultimo, per tentare di arginare un fenomeno che fa registrare sempre più episodi, o meglio violazioni.

Se le regole non saranno rispettate, annuncia Foschi, si potrebbe arrivare a decidere di chiudere al transito anche le uniche tre strade oggi percorribili e su cui proprio nei giorni scorsi sono stati installati i cartelli utili a capire dove si può e non si può passare (via Colle Renazzo, strada Vallelunga e su una parte di via Alberto Luciani, nella zona a ridosso del cimitero di San Silvestro), e una riflessione ulteriore si aprirà sulle sanzioni che potrebbero lievitare rispetto ai 50 euro di multa attuali. Tanti, troppi, sottolinea ancora Foschi, gli episodi registrati negli ultimi giorni e finiti sulle pagine Facebook dei cittadini. Immagini di “colore”, certamente, ma a fronte delle quali non vanno sottovalutati i rischi.

Il primo degli episodi cui fa riferimento è quello in cui “è stato filmato un cavallo che trainava una biga, percorrendo tranquillamente al trotto via Celommi, per poi svoltare sulle piccole traverse interne, una passeggiata in libertà con una enorme fila di auto dietro, in attesa di poter passare; nel secondo caso è stata filmata invece una pattuglia della Polizia di Stato costretta a ‘scortare’ un cavallo che, forse sfuggito alla prigionia della stalla, stava percorrendo via Tiburtina, per poi girare su via Cetteo Ciglia-via Salara Vecchia, senza meta, con la Polizia che prudentemente evitava di avvicinarsi troppo all’animale, ma al tempo stesso cercava di tenere lontano soprattutto le altre auto in transito che, in un modo o nell’altro, avrebbero potuto far spaventare il povero equino scatenandone una reazione incontrollabile; poi qualche giorno fa c’è stata la fuga alle 4 del mattino di un cavallo recuperato dai Carabinieri mentre vagava senza meta nel quartiere di Villa del Fuoco. L’ultimo episodio risale a sabato scorso: una biga trainata da un cavallo che procedeva al trotto, dunque a velocità sostenuta, e che scendendo da Fosso Vallelunga ha percorso tutta via Primo Vere, ossia la riviera sud, per dirigersi poi in spiaggia, dove di solito i proprietari dei cavalli fanno allenare il proprio animale transitando in acqua per aumentare il tono muscolare, in realtà una tortura e una fatica immensa per i poveri equini”.

Nel ricordare che oltre all'ordinanza c'è anche l'articolo 49 del codice della strada ad imporre il microchip degli animali o la loro iscrizione all’anagrafe degli equini, ad imporre l'obbligo di avere il sistema di frenata sulla biga e ad imporre che chi le guida abbia più di 14 anni e sia in salute, Foschi parla di vera e propria “sfida” lanciata alle istituzioni da chi le bighe le guida. Una sfida che non ha intenzione di accettare, ancor più in considerazione del fatto che, proprio per garantire una sorta di “diritto allo sgambettamento” ai cavalli, le tre strade percorribili conducono tutte al mare. “Dovremo aprire una riflessione in seno all’amministrazione per valutare la possibilità di adottare un provvedimento ancora più restrittivo, vietando anche il transito su quelle tre strade; poi andrà corretta la sanzione, oggi troppo bassa, appena 50 euro per chi viene sorpreso in violazione dell’ordinanza, dunque non rappresenta un utile deterrente – ribadisce il presidente della Commissione sicurezza - A questo punto, oltre all’immediato potenziamento dei controlli per far sentire il fiato delle istituzioni sul collo di chi non rispetta le norme, la strada da percorrere è redigere un Regolamento ad hoc che preveda l’istituzione di un Registro di tutti i veicoli a trazione animale i quali saranno obbligati a chiedere al Comune il rilascio di una targa conditio sine qua non per circolare sul territorio cittadino, e che automaticamente obbligherà i proprietari a dotare gli stessi mezzi di luci di posizione e di un’assicurazione, criteri che renderanno facilmente identificabili i mezzi in eventuale violazione delle norme. Per giungere rapidamente all’obiettivo chiederemo l’istituzione tempestiva di un Tavolo tecnico con Polizia municipale, dirigente dell’Ufficio Mobilità e il Suap, deputato al rilascio materiale delle targhe”.

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