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Martedì, 23 Aprile 2024
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Raddoppio ferroviario Pescara-Roma, il sindaco di Manoppello: "Rigettiamo al mittente un progetto calato dall'alto"

Giorgio De Luca interviene all'Aurum durante la presentazione della relazione finale del progetto Rfi e ribadisce la non contrarietà all'opera, ma a quella prevista sì fatta pensata senza un vero confronto, alla Regione: "La fermi in conferenza dei servizi"

“Questo dibattito pubblico è stata una discussione su ciò che il territorio non vuole e non ha mai voluto, dunque un confronto sbagliato sin dall’inizio”. Con queste parole il sindaco di Manoppello Giorgio De Luca è intervenuto oggi all'Aurum nel corso della presentazione della relazione conclusiva del progetto sul raddoppio ferroviario Pescara-Roma per i lotti 1 e 2 (Brecciarola-Manoppello e Manoppello-Scafa) che sarà finanziato con 720 milioni del pnrr (piano nazionale ripresa e resilienza. De Luca ha ringraziato tutti i presenti all'incontro, a cominciare dalla coordinatrice Iolanda Romano intervenuta da remoto perché malata, oltre ai tecnici Rfi e Italferr, ma il suo messaggio lo ha rivolto soprattutto ai manoppellesi e tutti i cittadini che hanno avanzato proposte alternative che non sono però state recepite.

“A Manoppello rigettiamo al mittente un progetto calato dall’alto – ha aggiunto -. Non si può pensare ad un’infrastruttura così importante senza guardare alle peculiarità dei territori e alle esigenze di chi vi abita. Un progetto sbagliato sin dall’inizio perché mai condiviso con le amministrazioni locali. Le 58 osservazioni giunte sul sito del dibattuto pubblico, ovvero i quaderni, non sono proposte per migliorare l’opera, ma per sostenere la variante dei cittadini”, ha detto ancora il primo cittadino che ha lamentato anche il fatto come alcuni progetti alternativi non siano neanche entrati nel dibattito sottolineando come Manoppello aspetti ormai dal 1995 la variante Interporto. De Luca ha quindi spiegato il perché il progetto Rfi non funzionerebbe a cominciare dal fatto che già solo nel suo Comune si tradurrebbe in tante demolizioni ed espropri, cui si aggiunge il fatto che è in parte in raddoppio con affiancamento al tracciato esistente all’interno del centro abitato e in parte esce dalla linea storica fuori dal centro. “Un vero e proprio paradosso”, ha chiosato. C'è poi la previsione della realizzazione di un viadotto che passa sopra la statale, l'autostrada e il fiume Pescara: “un’opera, e non è la sola, a forte impatto ambientale che costituirebbe un unicum nella realtà della Val Pescara in quanto sola opera infrastrutturale che taglia trasversalmente in modo così significativo la vallata. Inoltre – ha detto ancora  il sindaco - questo viadotto in rilevato, interferisce con Alanno gas, che resta un’area totalmente insicura”. Quindi le criticità che creerebbe alla viabilità dividendo la città in tre parti con tanto di barriere antirumore di 5 metri.

Il sindaco ha perciò ribadito che la sua, come quella di altri amministratori, non è un'opposizione all'opera, ma a quest'opera e per questo è tornato a chiedere che il progetto alternativo sia preso in considerazione. Un progetto che, ha sottolineato, è stato ripreso per essere adattato agli obiettivi attuali “per poi arrivare ad un inserimento dello stesso nella procedura di dibattito, che, non me vogliate, ha il sapore dello zuccherino prima della bastonata. Nessuno è contro l’opera, pretendiamo le istanze dei cittadini e delle cittadine vengano accolte, evitando demolizioni e paesi divisi dai binari, depauperati e con problemi di sicurezza e mobilità interna”, ribadisce. Il suo auspicio e non solo il suo, è che sia ora la conferenza dei servizi a bloccare il progetto Rfi deviando sulla variante dei cittadini che è, spiega, tra l'altro una tratta già esistente fino all'Interporto e che dunque prevederebbe uno scarso consumo del suolo, un minore dispendio di risorse e tempi più brevi per la realizzazione con un conseguente minore impatto ambientale in termini di inquinamento atmosferico e acustico dando anche l'occasione di riqualificare il centro urbano con il recupero della sede storica della ferrovia. Un appello rivolto alla Regione il suo perché “nel rispetto dei ruoli e all’interno di un’attività di necessaria azione di coordinamento, si esprima in sede di conferenza dei servizi appoggiando la contrarietà dei Comuni di Manoppello e Chieti e sostenga parallelamente un processo di condivisione fra tutti gli attori per un progetto concreto e cantierabile alternativo”.

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