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Protestano a Pescara i medici convenzionati del 118: "Nessuna tutela e niente premialità per l'emergenza Covid"

I medici convenzionati con il 118 delle quattro province abruzzesi si sono ritrovati davanti alla sede dell'assessorato alla sanità di Pescara

Nessuna tutela in caso di malattia e nessuna premialità per il lavoro svolto per l'emergenza Coronavirus. I medici convenzionati del 118 protestano davanti alla sede dell'assessorato alla sanità della Regione a Pescara. Presenti i medici delle quattro province, che evidenziano come lo scopo della protesta sia quello di avere un sostegno, un contratto reale diverso da quello attualmente in vigore come spiega Roberta Orsini:

"Ha gli stessi doveri, ma non gli stessi diritti dei medici dipendenti. Un contratto che ci nega la possibilita' di una malattia, di avere anche un problema familiare, un infortunio, di avere una 104, di dedicarci n parte alla nostra famiglia se abbiamo un problema. Oltre a questo ci hanno anche negato la premialita' Covid per la quale la Regione ha stanziato 8 milioni di euro divisi tra mille dipendenti, anche gli amministrativi: a noi non e' toccato nulla".

I medici spiegano che durante la prima ondata sono stati gli unici ad occuparsi dei covid acuti, quelli con insufficienza respiratoria grave, in quanto sia la guardia medica che il medico di base non andavano a visitare i pazienti per paura e per mancanza di dispositivi di protezione:

"Quando qualcuno di noi si ammala rimane a casa senza stipendio perchè non abbiamo diritto. Percepiamo una parte di stipendio grazie a una polizza assicurativa pagata per meta' da noi e per meta' dall'azienda. Quindi spesso se facciamo due o tre giorni di malattia perchè stiamo male spesso non lo dichiariamo, stiamo a casa, e non prendiamo soldi"

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