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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«Tenuti come in "libertà vigilata"», la protesta dei convittori dell'Ipssar De Cecco

Molti ragazzi che frequentano la sede di via Tirino della scuola lamentano come dopo gli orari di lezione non abbiano un posto dove stare e siano costretti a stare fuori dal plesso scolastico

I convittori della scuola alberghiera Ipssar De Cecco di via Tirino a Pescara protestano per le condizioni nelle quali sarebbero costretti a vivere durante le ore nelle quali non hanno lezione.
In particolare la mattina, dalle ore 11 alle 13, terminate le lezioni e in attesa del trasferimento nella sede di via dei Sabini dopo il pranzo, i ragazzi (la maggior parte viene da fuori Pescara) non avrebbero a disposizione nemmeno una sala o un posto nel quale stare nel plesso scolastico.

La conseguenza è che si ritrovano a dover uscire dalla scuola e stare fuori all'aperto seduti sui marciapiedi. Inoltre, nelle ore morte pomeridiane, ai ragazzi minorenni della scuola, non verrebbero concessi permessi, anche se firmati dai genitori, per poter fare una passeggiata in città.

Nel mirino dei convittori c'è la dirigente scolastica, Alessandra Di Pietro

«Ci vietano le uscite dal cancello di via Tirino e per parlare con lei è sempre impossibile», dicono i giovani frequentatori, «non abbiamo salette e posti per riposarci dopo scuola e dobbiamo aspettare tre ore sui marciapiedi per mangiare. In questo anno il convitto è molto cambiato in peggio: prima cosa i convittori, anche quelli più grandi devono essere accompagnati fino all'interno della scuola; secondo ci lasciano per 2/3 ore sotto il sole per mangiare e terzo la sera mentre prima avevamo la libera uscita dalle 8 alle 9:30 adesso invece dobbiamo rimanere in albergo senza fare nulla per due ore e queste sono solo alcune cose». 

«Quest’anno», aggiunge una ragazza al quinto anno, «la situazione è decisamente degenerata, le condizioni che ci ha messo la nostra preside sono assurde per noi ragazzi, abbiamo bisogno di nostri spazi per svagarci dopo scuola ma a quanto pare per parlare con la preside sembra impossibile dato che non ha mai tempo per noi studenti. Dopo pranzo stiamo sbattuti fuori dalla struttura di via Tirino mentre prima dopo pranzo avevamo una saletta dove ci potevamo rilassare o fare un riposino, mentre ora stiamo sotto il sole, ora che fa caldo, mentre tra un po’ inizieranno le piogge e il freddo e non voglio immaginare cosa faremo. Sono state tolte anche le ore di uscita che avevamo il pomeriggio e la sera. A me ormai è l’ultimo anno ma mi preoccupo per i ragazzi che continueranno e che verranno in futuro». 

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