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Dal Mare del Nord all'Adriatico la protesta dei pescatori contro le scelte europee: suonano le sirene anche nei porti abruzzesi

Il presidente dell'Unci Gennaro Scognamiglio annuncia l'adesione delle marinerie del territorio alla protesta internazionale che si svolgerà il 6 il 7 maggio in tutta Europa contro l'ennesima decisione destinata a mettere in ginocchio, denuncia, centinaia di famiglie

Sabato 6 e domenica 7 maggio suoneranno in tutti i porti europei, compresi quelli abruzzesi e dunque anche quello di Pescara, le sirene delle imbarcazioni delle marinerie per protestare contro l'ennesima scelta dell'Unione europea che andrebbe a penalizzare il settore.

Ad annunciare l'adesione della regione alla protesta internazionale è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell'Unci (Unione nazionale cooperative italiane) alimentare.

Nel mirino la decisione del commissario all'Ambiente e alla pesca Ue Virginijus Sikevicius in merito alla “ingiustificata – spiega Scognamiglio – chiusura di 87 zone di pesca e il pregiudiziale divieto di utilizzo delle reti a strascico: un vero e proprio attentato contro centinaia di migliaia di lavoratori ed imprese di tutta Europa”.

Tentativi di dialogo, sottolinea il presidente Unci, ce ne sono stati per cercare un percorso comune che garantisse un futuro alla filiera e l'ammodernamento delle attività “in una logica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, che punti alla salvaguardia delle risorse del mare, della diversità biologica e degli equilibri ecologici, tutelando il lavoro e le prospettive degli operatori, oltre che dei territori interessati dalle attività di pesca – prosegue -: l'unica risposta giunta dalla commissione europea è stata una politica di veti irrazionali e lesivi degli interessi legittimi del comparto”.

“Le iniziative assunte dal commissario Sinkevicius appaiono quindi un grave atto arbitrario, che colpisce soprattutto le tantissime piccole realtà del settore, che non trova alcuna giustificazione scientifica e politica. Un'inaccettabile prevaricazione – incalza Scognamiglio - nei confronti di una categoria che è sempre disponibile a conciliare le proprie istanze ed aspettative, con quelle dell'intera comunità, consapevole che la fauna, la flora, il paesaggio ed i fondali marini sono risorse di tutti, da preservare e rigenerare, con altri metodi e sistemi, già adottati, che si sono dimostrati più efficaci e compatibili con le stesse attività di pesca”.

Queste le ragioni dietro quella che definisce “una mobilitazione civile” che è anche “la più grande mai realizzata” e che si pone come scopo quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, ma anche di lanciare un messaggio chiaro alle istituzioni e al commissario stesso “che non possono ignorare – conclude il presidente Unci - i delicati ed importanti problemi posti sul tavolo dai lavoratori, dalle imprese e dalle associazioni sindacali e di categoria della pesca e delle attività connesse alla filiera ittica e all'economia del mare”.

Il 6 e il 7 maggi dunque e cioè alla vigilia della Festa dell'Europa del 9 maggio, tutte le imbarcazioni ormeggiate nei porti Ue, dal Mare del Nord all'oceano Atlantico fino al Mediterraneo e il nostro Adriatico, suoneranno le sirene. Suoni che saranno registrati e caricati sui canali social con l'hashtag #Sos_Eu_Fishing per essere poi trasmessi alla commissione proprio il giorno della festa.

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