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Mamme e papà denunciano lunghe attese nel pronto soccorso pediatrico: "Optiamo per la visita privata"

Nei loro racconti lunghe file nei fine settimana per accedere alle cure dei piccoli colpiti, soprattutto, fa febbre altissima. La Asl si dice stupita e rassicura: per loro un percorso ad hoc proprio per evitare le attese

Dopo un'ora e mezza di attesa al pronto soccorso pediatrico ha deciso di portare via la figlia e di pagare un medico privatamente.
A denunciarlo è una mamma che con altre segnala alla nostra redazione i disagi vissuti nell'accesso alle cure per i loro bambini nei fine settimana.

Parliamo di bambini di massimo due anni che in pronto soccorso sono arrivati, spiegano, perché con febbre sopra i 40 o perché presentavano sfoghi cutanei che li spingeva a grattarsi continuamente.

Un ricorso al pronto soccorso fatto in quei giorni in cui trovare un pediatra disponibile sembra essere davvero complicato stando a quanto raccontano.

Un genitore denuncia l'attesa di oltre 15 minuti fuori dal pronto soccorso alle 21 di sera e cioè quando il caldo era ormai. lontano. La figlia di due anni aveva la febbre a 40.5; febbre che non era scesa neanche con la somministrazione dei classici infiammatori e antipiretici. “All'accettazione – racconta – abbiamo trovato un ottimo infermiere che ha prontamente misurato la saturazione e poi ci ha mandato in pediatria”. Lì gli sarebbe stato comunicato che c'era da attendere visto che in fila c'erano già “cinque persone con bimbi, di cui uno di tre mesi che attendeva da un'ora”, spiega il genitore. A rinunciare all'attesa anche un'altra mamma che dopo quella "interminabile” fila in pronto soccorso ha deciso di pagare la visita per il figlio colpito da uno sfogo cutaneo che lo spingeva a grattarsi continuamente, racconta. Scelta fatta anche da un'altra famiglia che riferisce di aver più volte chiamato il pronto soccorso per avere consigli sul cosa fare per il figlio di un anno che aveva la febbre alta. Nessuno avrebbe risposto per cui alla fine, spiga la mamma, si è decido di "rinunciare al servizio pubblico e pagare una visita privata".

Madri e padri che lamentano anche il fatto di non aver avuto risposte dalla guardia medica a cui alcuni si sono rivolti in prima istanza. Guardia medica che li ha indirizzati in pronto soccorso. Una procedura, questa, in realtà corretta come spiega la stessa Asl. I servizi della guardia medica sono infatti riservati agli adulti perché dei bambini si occupa il pronto soccorso pediatrico nato proprio per dare risposte rapide e specifiche ai bambini e i loro genitori. Sui ritardi denunciati l'azienda si dice stupita e di certo si verificherà se qualche intoppo c'è stato, ma sul funzionamento del servizio non ha dubbi. Per i bambini, spiega la Asl, esiste infatti un percorso ad hoc che prevede la presa in carico immediata nel triage per poi essere accolti o nel pronto soccorso pediatrico o, laddove necessario, direttamente nel reparto di pediatria.

Un percorso che alcuni dei bambini di cui abbiamo parlato hanno seguito nonostante le lunghe attese lamentate e a cui altri hanno invece rinunciato proprio per le lunghe attese determinate forse anche dal massiccio afflusso del momento essendo questo il periodo in cui arrivano i primi malanni stagionali per i più piccoli. Importante dunque fare chiarezza sui denunciati ritardi e verificare cosa li abbia eventualmente determinati perché sia garantito a tutti, al di là di quel po' di pazienza che ci vuole, l'accesso al servizio pubblico in tempi consoni: ancor più se parliamo di bambini.

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