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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Sentenza su Rigopiano, la Procura esclude responsabilità rimaste fuori da processo

La Procura della Repubblica di Pescara esprimerà la propria posizione esclusivamente nell'atto di appello, sui capi di sentenza che riterrà di dover impugnare

«Nel nostro ordinamento costituzionale e processuale la motivazione della sentenza illustra la ricostruzione fattuale, il percorso logico, e le valutazioni giuridiche che hanno portato alla decisione. Tanto ha fatto il gup del tribunale di Pescara con le motivazioni depositate il 22 maggio 2023. La Procura della Repubblica di Pescara, nel rispetto del diritto all'informazione e nella consapevolezza dell'esigenza collettiva di comprendere le ragioni della decisione e delle diverse posizioni della parti processuali, esprimerà la propria posizione esclusivamente nell'atto di appello, sui capi di sentenza che riterrà di dover impugnare».
È quanto spiega in una nota la Procura della Repubblica in merito alla pubblicazione delle motivazioni della sentenza sul processo di Rigopiano dove nel 2017 una valanga distrusse un hotel uccidendo 29 persone.

«I magistrati del pool che hanno sostenuto l'accusa, Bellelli, Papalia e Benigni, sono impegnati in una lettura ragionata delle motivazioni della sentenza. La complessità delle questioni affrontate, che connota l'intera indagine e il processo Rigopiano caratterizza anche la sentenza, a partire dalle posizioni di garanzia, alla dibattuta nozione di prevedibilità dell'evento, prevedibilità che, proprio perché da valutarsi ex ante nel caso concreto, impone una preliminare e basilare scelta, non neutrale ed ancorata ai valori costituzionali, del modello di riferimento da adottare».

Inoltre, «la Procura della Repubblica di Pescara», chiarisce la nota, «intende ribadire ancora una volta, a fronte di ripetute affermazioni circa presunte responsabilità rimaste fuori dal processo che è la stessa sentenza ad escludere tale evenienza con la formula 'fatto non sussiste', e non avendo il giudice disposto la trasmissione degli atti al pm per procedere nei confronti di altri».

«Nel giorno della memoria di Giovani Falcone, appare ancor più doveroso richiamarsi alle scelte rigorose e difficili, al dovuto rispetto di tutte le decisioni giudiziarie, e a stare in guardia da tentativi irresponsabili di immettere nel circolo del processo mediatico suggestioni non fondate sulla realtà, che nuocciono alla ricerca della verità e creano false aspettative», conclude la nota della procura di Pescara.

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