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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Processo Rigopiano, i legali del sindaco di Farindola Lacchetta: "Sconosciuto il pericolo che quell'area poteva rappresentare"

"C’era inconsapevolezza diffusa sul territorio rispetto al pericolo che quell’area poteva rappresentare", dicono gli avvocati del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta

C’era inconsapevolezza diffusa sul territorio rispetto al pericolo che quell’area poteva rappresentare. E non esisteva una Carta di localizzazione dei pericoli da valanghe di cui la Regione Abruzzo si è dotata dallo scorso settembre, unico strumento che avrebbe potuto scongiurare la catastrofe.
Queste le tesi sostenute, in tribunale a Pescara, dagli avvocati del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, come riferisce l'Adnkronos.

In aula, anche oggi, il processo per il crollo, a causa di una valanga, il 18 gennaio 2017, dell’hotel Rigopiano, situato nell’omonima frazione a Farindola sul Gran Sasso.

Furono 29 i morti e 11 i superstiti. Le arringhe difensive, corredate di documenti, puntano sul fatto che nessuno, dagli anni Cinquanta e Sessanta, sapeva che su quella zona incombeva un così grave pericolo, neppure il primo cittadino del luogo. Per Lacchetta, tra i 30 imputati per il disastro, la pubblica accusa ha chiesto 11 anni e 4 mesi di carcere.

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