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Vannacci a Pescara, l'intervista: "Se con il mio libro avessi offeso la Costituzione sarei già dietro le sbarre"

Il generale è arrivato oggi pomeriggio a Palazzo di Città per presentare, nella sala consiliare, il suo libro "Il mondo al contrario" mentre in piazza Italia i partiti e le associazioni tenevano un sit in di protesta

Il generale Roberto Vannacci è arrivato a Palazzo di Città nel pomeriggio del 13 ottobre per presentare, in una gremita sala consiliare, il suo libro "Il mondo al contrario", mentre in piazza Italia i partiti e le associazioni tenevano un sit in di protesta. Prima di incontrare il pubblico, Vannacci si è concesso alla stampa per scambiare alcune battute. Quella che segue è l'intervista da lui rilasciata.

Com'è nata l'idea di "Il mondo al contrario"?

«Tutto è partito da determinati articoli che ho cominciato a scrivere lo scorso gennaio soprattutto per quanto riguarda il contesto energetico. Era il momento in cui il gas dalla Russia non arrivava più, le bollette si alzavano alle stelle e moltissimi proponevano soluzioni tanto originali quanto inefficaci. Così ho deciso di scrivere un articolo da pubblicare magari in una rivista. Poi mi sono occupato dell'ambientalismo ideologico: anche là c'erano persone che proponevano soluzioni assolutamente contrarie a quelli che sono i miei pareri riguardo al vero concetto dell'ecologia, e anche in quel caso ho scritto qualche pagina riguardante questa tematica. Poi man mano, come si dice, "l'appetito vien mangiando": ho deciso di mettere insieme queste pagine e pubblicare un libro, che è uscito il 10 agosto. Il giorno successivo la prima persona che l'ha acquistato ce l'aveva sulla spiaggia».

Questo libro sta avendo un grande successo di vendite, ma continua a suscitare polemiche. Anche oggi pomeriggio a Pescara, sotto Palazzo di Città, ci sono persone che stanno protestando. Lei cosa ne pensa?

«Il fatto che "Il mondo al contrario" abbia suscitato polemiche mi fa solo piacere perché vuol dire che ho espresso idee pure, concrete, che in qualche modo dividono, e io ricordo che qualsiasi decisione che divide è una decisione che in qualche modo scontenta una parte e, quindi, non è una decisione coordinata». 

Ma lei tutto ciò l'ha fatto apposta?

«No, non l'ho fatto apposta. Mi fa piacere che ci sia della critica, mi fa piacere che ci siano delle opinioni diverse, ma mi farebbe altrettanto piacere se queste persone, anziché manifestare per fare in modo che io non presenti il mio libro, venissero all'interno della sala e argomentassero con le loro opinioni su cosa non sono d'accordo, in modo da suscitare un dibattito costruttivo e che consenta poi di venire fuori con delle soluzioni o, comunque, con delle idee che possano essere sicuramente una crescita rispetto a quelle che ho esposto io in quelle pagine che ho scritto». 

Con il senno di poi, toglierebbe qualcosa da questo libro?

«Assolutamente no. Il mio libro non è offensivo e non è lesivo della dignità di alcuno. Non offende la Costituzione perché altrimenti sarei già dietro le sbarre, visto che l'offesa alla Costituzione è anche un tradimento al giuramento che io ho prestato. Non offende la Repubblica, non offende nessuno. Sono opinioni personali che io ho pubblicato a livello personale, quindi questo libro lo ripubblicherei nella stessa maniera in cui l'ho pubblicato il 10 agosto. Forse aggiusterei qualche virgola e qualche punto, perché rileggendolo, poi, qualche correzione viene sempre fuori».

Come ha preso le critiche del ministro Crosetto?

«Non mi esprimo su ciò che dice il mio ministro, al quale mi lega un rapporto di fiducia, di disciplina e di onestà». 

Però è indubbio che questo libro le abbia creato problemi nel lavoro: lei è un alto ufficiale dell'esercito.

«No, non mi ha creato problemi. Io sono stato avvicendato alla posizione di comando perché è in atto un'inchiesta sommaria, volta a stabilire che cosa è successo. Una volta che saranno stabiliti i fatti si deciderà sul da farsi, ma questa inchiesta sommaria a me garantisce la neutralità e la legittimità, al contrario invece dei processi sommari che mi erano stati fatti nei primi giorni da parecchi esponenti, molto in vista, sia della politica sia di altri settori. Quindi evviva questa inchiesta sommaria».

Come va letto "Il mondo al contrario"?

«Da sinistra verso destra (sorride, ndr). Dalla prima pagina, fino all'ultima».

Sta già pensando di scrivere un nuovo libro con altre argomentazioni?

«Dopo il polverone che ha suscitato il primo libro, me ne guardo bene. Però perché no: io non ipoteco mai il futuro. Potrebbe essere un'idea».

Cosa ne pensa di ciò che sta succedendo tra Israele e Hamas?

«La guerra è immanente ed è la storia dell'uomo, quindi non ci abbandonerà mai. L'articolo 11 della nostra Costituzione ripudia la guerra ma non la elimina, purtroppo, e pertanto dobbiamo essere sempre pronti ad affrontarla».

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