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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nel menù del pranzo di Natale della Caritas sono tempo e condivisione le portate principali: 80 gli ospiti alla tavola della solidarietà

Circa 160 i pasti tra pranzo e cena che vengono distribuiti in questo periodo festivo, ma è immateriale il dono più grande che si fa e che si riceve: l'intervista al direttore della Caritas diocesana Pescara-Penne Corrado De Dominicis

Saranno circa 80 gli ospiti della mensa della casa della Cittadella della Caritas diocesana Pescara-Penne per il pranzo di Natale: circa 160 i pasti che tra pranzo e cena vengono garantiti ogni giorno in questo periodo di festa. Un gesto concreto che ogni giorno arriva su una tavola dove però la portata più importante e che riempie il cuore di chi accoglie e di chi viene accolto cercando di saziarlo di quel bisogno di accettazione, comprensione e condivisione è lo stare insieme, l'essere ascoltati o, semplicemente, lo scambiarsi un semplice sorriso. In una parola è il “tempo” che si dedica all'altro.

Solitudini che si riempiono per un appuntamento, quello del pranzo di Natale, che vedrà sedere insieme non solo i senzatetto, ci spiega il direttore della Caritas Corrado De Dominicis, ma anche anziani soli o persone che vivono situazioni familiari difficili e che qui cercano quel calore che chi ha la fortuna di avere sentimenti familiari stabili dà forse fin troppo per scontati.

E' un pranzo sì che sazia il bisogno materiale, ma che soprattutto riesce a soddisfare il più importante tra i bisogni immateriale: quello di cui nessuno può fare a meno e cioè “incontrare l'altro. Come ogni anno – aggiunge – il periodo delle feste di Natale porta in dote la bellezza della disponibilità di tante persone che per la prima volta si avvicinano agli ultimi. Si viene con l'idea di donare, ma si scopre che tanto si dona quanto si riceve. Sì i nostri volontari forniscono un servizio concreto distribuendo il pasto, ma la cosa più bella è incontrarlo l'altro, stabilirci una relazione, far sì che tutti siano visti nella propria dignità: è questo il regalo più bello che chi si avvicina agli ultimi riceve, ancor più in questo periodo dell'anno”, sottolinea ricordandoci qual è il vero spirito del Natale e la potenza che questa festa se vissuta nel suo valore autentico, può avere.

Tempo dunque. E' questa la portata più importante del menù di Natale della Caritas e di tutte le associazioni e gli enti che promuovono iniziative non solo a Natale per non lasciare davvero indietro nessuno. E a farlo sono i volontari, ricorda il direttore, cioè persone che il loro tempo lo donano gratuitamente agli altri senza cercare nella scusa del non averlo quella per restare in disparte. “Lo fanno – sottolinea – barcamenandosi come tutti tra gli impegni di ogni giorno”.

Cosa questo significa lo dicono i numeri. Nelle mense Caritas di Pescara e Montesilvano tra il primo gennaio 2022 e il 14 dicembre 2022 sono stati distribuiti 49mila 851 pasti. Nella Cittadella dell'accoglienza Giovanni Paolo II 136 persone sono state accolte in pronta e in prima accoglienza notturna per un totale di riposi notturni garantiti pari a 2mila 875. Sono state 42 le persone accolte in seconda accoglienza attraverso una progettazione individualizzata a medio-lungo termine per un totale di 4mila 65 notti. Al centro di ascolto le persone ascoltate sono state 1.150 con i bisogni maggiori rilevati individuati nella richiesta di sussidi economici per spese di vario genere, nella richiesta beni e servizi materiali, nella richiesta di lavoro e nella richiesta di alloggio. Infine gli empori della solidarietà che nel periodo considerato hanno accolto 228 famiglie accolte presso emporio nella Casa della solidarietà “Madre Teresa di Calcutta” di Montesilvano e 145 famiglie accolte nell'emporio “Papa Francesco” di Pescara.

Quello che si sta vivendo oggi è innegabile, è un momento difficilissimo e guardare l'altro quando si fa fatica a guardare se stessi può sembrare davvero difficile. Al direttore della Caritas chiediamo quindi se forse proprio l'incontro con l'altro non possa essere una possibile strada da percorrere per guardare anche ai propri problemi con occhi diversi. “Credo che stiamo vivendo un tempo molto complicato a livello internazionale e tutto questo ci è molto vicino. Pensiamo alla guerra in Ucraina sì, ma anche alle donne afghane cui si impedisce di accedere allo studio e alle attività di tutti i giorni. C'è la rivolta in Iran. Insomma c'è tutto quello che Papa Francesco definisce la terza guerra mondiale 'a pezzi' che sta colpendo il mondo e che ha riverberi molto concreti sulla nostra vita. Basta pensare agli aumenti delle bollette, dei beni di prima necessità, delle materie prime. Tutto questo rischia di farci chiudere, di farci pensare a noi stessi e alle nostre private sofferenze. Quando si viene a fare questo servizio – prosegue tornando a parlare della mensa, del pranzo di Natale, ma anche di tutte le attività che i volontari svolgono – si scopre nell'incontro con l'altro che si può andare oltre il proprio mondo, oltre i propri problemi vedendo che anche lui è uno come noi. In questo – afferma – c'è la speranza del Natale” e di conseguenza anche la speranza di un futuro diverso per tutti. Migliore materialmente magari, ma certamente migliore umanamente là dove “tempo” e “condivisione” diventano incontro e sostegno reciproco.

Diventare volontari è semplice, lo si può fare inviando un messaggio al numero whatsapp che si trova sulla pagina dedicata proprio a questo e presente sul sito della Caritas, o inviando una mail all'indirizzo volontariato@caritaspescara.it o ancora scrivendo su uno dei suoi canali social.

Un'ultima cosa a De Dominicis la chiediamo e cioè se Pescara è una città dove le persone sanno essere davvero solidali. “Come dico sempre – ci risponde– la bellezza di questi giorni è che anche da quella persona che non ti aspetti arriva un dono e cioè anche dalle persone sole che vogliono dare qualcosa agli altri che sia un panettone, un torrone, o il suo tempo per ascoltare gli ultimi. Certo c'è tanta solidarietà da enti ed aziende, ma la bellezza è nella risposta che ancora il Natale riesce a dare nel toccare i cuore delle persone a prescindere dalla fede o altro. E' lo spirito della condivisione che nonostante le difficoltà evidenti di questo periodo storico, possiamo dire semplificando che 'tiene botta'”. La magia del Natale esiste e si trova lì dove a scandire il tempo non sono le lancette, ma parole e sorrisi che escono e arrivano dritti al cuore.

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