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Oltre 60mila pasti distribuiti e 1.314 persone accolte: le nuove povertà nel bilancio sociale 2021 della Caritas

Da quella estrema a quella minorile, passando per il sostegno alle famiglie alle prese con affitti e bollette insostenibili, i bisogni di chi una casa non ce l'ha e fino all'accoglienza delle vittime della tratta sessuale e lavorativa: tutti i numeri

Sono numeri leggermente in calo rispetto all'anno scorso quando l'impatto della pandemia si è abbattuto come una valanga anche sul nostro territorio, ma il problema della povertà, anzi quello delle nuove povertà si conferma fortemente presente nel pescarese così come l'impegno degli oltre 600 volontari della Caritas che di tante problematiche si fanno carico dando supporto a chi da solo non ce la fa.

E quanto emerge dal bilancio sociale 2021 della fondazione Caritas dell’arcidiocesi di Pescara-Penne che alla voce “povertà estrema” racconta di 60.129 pasti distribuiti dalle mense di Pescara e Montesilvano, 120 persone senza dimora incontrate dall'Unità di strada e 38 accompagnamenti socio-sanitari effettuati. Numeri cui si aggiungono le 25 persone prese in carico per l'inclusione sociale con progetto Po Fead (14 uomini e 11 donne), 89 persone accolte nel dormitorio (71 uomini e 18 donne), 71 persone senza dimora che hanno usufruito del servizio docce Siloe per un totale di 3.576 docce e 989 servizi di barberia

Per quanto riguarda l'ascolto e l'accoglienza sono state 1.314 le persone cui la Caritas ha aperto le porte riuscendo a dare risposte al 97,3 per cento delle richieste: 3.827 i bisogni rilevati con una media di tre per ogni persona accolta. Chi ha chiesto aiuto lo ha fatto nel 63,7 per cento dei casi per problemi di occupazione e nel 51,5 per cento dei casi per problemi familiari. Seguono le problematiche abitative per cui supporto lo hanno chiesto il 31,9 per cento di coloro che sono stati accolti e i problemi di salute che hanno riguardato il 19,6 per cento delle richieste.

Importanti anche i numeri per il sostegno alle famiglie: nel 2021 la Cartias ne ha accolte 391 negli empori di Pescare e Montesilvano. Sono state 75 le famiglie sostenute economicamente con i progetti Care family e riaccogliamoci; due i prestiti erogati dal progetto pro-vita; 298 le famiglie accolte nel centro di distribuzione alimentare Fead con 1.327 pacchi alimentari distribuiti solo tra giugno e dicembre. Gli interventi economici presso il Pronto intervento sociale (Pis) promossi con i due Comuni sono stati 1.068 e hanno riguardato in particolare il pagamento degli affitti e delle utenze confermando come il caro-bollette sia un problema sempre più presente.

Per quanto riguarda la povertà educativa minorile sono stati 17 i bambini tra i 6 e 10 anni accolti durante l'anno nel centro diurno "El Pelè" su segnalazione dei servizi sociali del Comune di Pescara. L'affiancamento in classe nell'ambito del progetto Ribes-Risorse integrate per i bisogni educativi speciali, è stato garantito a 14 bambini con contestualmente l'attivazione di 24 laboratori di Creative learing, 29 laboratori di supporto extra-scolastico e 3 affiancamenti familiari. Infine 108 i bambini e i ragazzi coinvolti nelle attività del centro specialistico IoAPPrendo con 136 interventi totali tra doposcuola specialistico, potenziamento cognitivo, laboratori e aggiornamenti valutativi.

Tra le attività più longeve portate avanti dalla Caritas l'accoglienza e il supporto alle persone affette da Aids: 11 quelle di cui ci si è fatti carico nel 2021. In termini di povertà sanitaria sono state anche promosse 10 facilitazioni (7 uomini e 3 donne) per l'accesso ai servizi sanitari grazia al progetto Safe.

La fondazione opera anche per il reintegro di chi ha commesso reati o comunque ha problemi con la giustizia: sono state 140 le persone (123 uomini e 17 donne) che hanno svolto attività di volontariato nel 2021 con il 42 per cento di questi molto giovani e cioè di età compresa tra i 19 e i 34 anni. Sono stati 36 i progetti individualizzati, ovvero i tirocini formativi portati avanti con il progetto Paolo e Sila.

Grande attenzione anche per le aree interne. Sono stati 146 gli ascolti nell'area vestina promossi dalla diocesi con i progetti Ari-Are e Ricostruire spazi e comunità: quattro gli eventi di animazione svolti e 43 gli incontri tra corsi di formazione per volontari e associazioni dei territori, programmazioni di attività con sindaci amministratori locali, parrocchie e cittadini.

Quindi la lotta allo sfruttamento sessuale e lavorativo. Nel 2021, per quanto concerne la prima problematica, sono state 40 le persone (32 donne 6 uomini e 2 transessuali) accolte dallo sportello anti-tratta del progetto Asimmetrie 4: la gran parte di loro ha tra i 18 e i 30 anni ed è di nazionalità nigeriana. Per quanto riguarda il caporalato sono stati 198 invece i migranti accolti dal presidio mobile del progetto Sipla Sud: sono per il 98 per cento uomini pakistani e nigeriani di età compresa tra i 25 e i 54 anni. Per loro sono stati erogati 570 servizi in particolare per orientare al lavoro e imparare la lingua italiana

“Questo bilancio raconta la vicinanza alle persone senza dimora”, scrive in apertura di bilancio il direttore della fondazione Caritas Corrado De Dominicis. “L'attenzione anche a seguito delle conseguenze della pandemia da covid-19 è rimasta alta nei confronti delle famiglie”, aggiunge sottolineando come questi numeri raccontino “uno spaccato complesso delle tante povertà del territorio e chiede un servizio di ascolto in grado di rafforzare la rete dei tanti operatori, pubblici e privati, del territorio per dare risposte sempre più adeguate al grido di giustizia che emerge dalle storie che incrociamo. E' forse arrivato il tempo di lavorare per rinnovare la nostra azione per rendere i diritti di tutti, soprattutto i più fragili. Non stanchiamoci di esser dalla parte degli ultimi”, conclude.

“Il contesto sociale, radicalmente trasformato dalla esperienza della pandemia, ha portato 'in dote' tante solitudini, tante situazioni di isolamento sociale che ancora oggi colpiscono e rendono difficili le vite dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che si sentono abbandonati davanti alle sfide del lavoro, della sussistenza, dell'educazione, della salute ed anche della socialità”, scrive l'arcivescovo Tommaso Valentinetti che della fondazione è presidente. “In questo contesto depauperato di futuro e della bellezza delle relazioni si annida il virus della rassegnazione. Mancano orizzonti di speranza, di futuro che spesso rischiano di cronicizzare la povertà e che con un effetto valanga assorbe talenti e opportunità impedendo cammini di 'rinascita'”. Di qui l'importanza di continuare a lavorare, realtà pubbliche e private, per sostenere chi affronta difficoltà che da solo non può affrontare e che ha bisogno di sostegno: da quello pratico a quello emotivo.

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