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Gli ambientalisti denunciano: "Potature errate e pini secchi lungo la riviera sud" [FOTO]

Critiche al Comune di Pescara da parte di Conalpa Abruzzo e Pescara-Chieti, Aiapp Lams e Pro Natura Abruzzo

Potature errate sulle tamerici e pini secchi lungo la riviera sud a Pescara.
A dirlo, criticando l'operato del Comune e parlando di nuovi danni al patrimonio arboreo, sono 3 associazioni ambientaliste: Conalpa (coordinamento nazionale alberi e paesaggio) Abruzzo e Pescara Chieti, Aiapp Lams (associazione italiana di architettura del paesaggio-sezione Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna) e Pro Natura Abruzzo. 

Le associazioni ecologiste si riferiscono alle tamerici potate sul lato monti nel tratto dopo viale Pepe in direzione sud e ai pini secchi nella duna antistante l'auditorium Flaiano e criticano l'amministrazione comunale per il degrado nel quale versa il verde cittadino.

«Le tamerici sono appena state potate con mano molto pesante», scrivono in una nota, «un intervento senza criterio, senza seguire una scuola, che ha prodotto danni agli alberi e che non rispetta il regolamento comunale del verde del Comune di Pescara. Inoltre, buona parte dei pini d’Aleppo piantati sono secchi e nessuno si è degnato di procedere a cure o sostituzioni. Gli interventi di cattiva potatura distruggono le piante portandole alla malattia e all’indebolimento. Non era necessaria una potatura simile perchè le chiome avevano ancora molto spazio attorno per svilupparsi senza dare fastidio e perchè le piante erano sane e adatte alla salsedine marina. La meravigliosa fioritura di Giugno è uno spettacolo incantevole se avviene su tanti rami e solo chiome dense ed ampie fanno ombra in estate. Sarebbe stato meglio concentrare gli sforzi economici sulle aiuole rimaste vuote, dove le tamerici negli anni sono morte e ripiantarne di nuove. Oppure sostituire i pini d’Aleppo in buona parte secchi che non fanno bella scena nel “Parco dei teatri D’Annunzio Flaiano”.

Per Conalpa, Aiapp e Pro Natura Abruzzo la gestione del verde urbano deve essere affidata a professionisti validi del settore:

«È chiaro che la potatura è il modo più appariscente per mostrare ai cittadini che ci si sta occupando del verde urbano, ma questo approccio ha un senso quando parliamo di agricoltura, di vite, olivo e alberi da frutto, non quando si tratta di alberi che in città hanno tutt’altra funzione. Le chiome degli alberi di Pescara oltre a fare ombra, producono ossigeno, assorbono anidride carbonica e gas vari, catturano polveri e polveri sottili, ospitano biodiversità, mitigano le ondate di calore, assorbono con le radici l’acqua piovana, sono elementi strutturanti del paesaggio urbano. Basterebbe quindi eseguire interventi mirati e specialistici, per migliorare le piante, curandone le malattie e per renderle belle e in salute. Questo dovrebbe essere lo spirito della corretta gestione degli alberi. Invece di potare quando non serve, si potrebbero allargare le aiuole e migliorarne il suolo, ripiantare gli alberi dei filari mancanti e soprattutto fare in modo che sopravvivano allo stress da trapianto. Sono davvero troppi gli alberi morti a un anno dall’impianto, sono troppi quelli malamente e inutilmente potati».

Infine le associazioni ricordano ancora una volta sia la legge numero 10 del 2013 che il decreto del ministero dell’Ambiente numero 63 del 10 marzo 2020 che vieta tra l’altro le capitozzature e tagli drastici sulle piante: «È necessario smetterla con questi continui danni al patrimonio verde cittadino. Occorre cambiare modo di operare, e bisogna farlo subito, per tutelare e implementare il verde urbano, un dovere verso la collettività».

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