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Movida, gli esercenti contro il piano di risanamento acustico: "Colpo di grazia, il consiglio comunale non lo voti"

Per Pescara Viva quanto previsto dal piano che in aula arriverà venerdì, "ucciderà in piena estate i pubblici esercizi" e riguardo il comitato dei residenti aggiunge: "Non rappresenta il quartiere"

“Il piano di risanamento acustico è il colpo di grazia per centinaia di imprese e lavoratori”. Con queste parole gli esercenti riuniti nell'associazione Pescara Viva e Confartigianato definiscono quello che l'amministrazione porterà in consiglio comunale e l'invito è proprio all'organo collegiale perché non lo voti.

“Un documento che, sotto il nome di piano di risanamento acustico – affermano gli addetti ai lavori -, pensa di azzerare decenni di scelte urbanistiche addossando agli esercenti ogni responsabilità sul rumore di un quartiere intero e i relativi costi di attrezzature, personale specializzato, semafori, centraline, divieto di asporto e via fantasticando con soluzioni che non hanno eguali in Italia, pur ammettendo nella stessa relazione che a contribuire al disagio dei residenti sono in maniera determinante il rumore antropico dopo la chiusura delle nostre attività e gli interventi di lavaggio stradale e raccolta dei rifiuti.

“Il futuro del distretto del food and beverage che tutta la regione invidia a Pescara è ad un punto decisivo – incalza l'associazione -. Siamo al 20 luglio e la zona centrale della città non è stata toccata da nessun evento. Un comitato di alcuni residenti, per fortuna non rappresentativi del quartiere che invece ci esprime solidarietà e vicinanza, si rivolge alla procura per un mini calendario di eventi con chiusura alle 23 nella settimana di ferragosto, dimostrando quanto siano intolleranti: se fosse per loro, chiuderebbero anche le gelaterie. E, come se non bastasse, abbiamo letto con stupore, preoccupazione e nessuna condivisione il documento che, senza nemmeno una telefonata di preavviso, venerdì andrà alla discussione del consiglio comunale”. “Il Comune di Pescara – prosegue Pescara Viva -, dopo aver pedonalizzato l’area, riqualificata e rilasciato le autorizzazioni alle aperture anche fino a pochi mesi fa, ora pensa di risolvere tutto uccidendo in piena estate i pubblici esercizi, adottando il pugno di ferro come se chi lavora, a Pescara, sia il vero delinquenti da combattere. Restiamo basiti, amareggiati e pronti a dare battaglia in ogni luogo istituzionale”.

Quindi l'appello all'aula perché “non approvi quel documento senza conoscerne le conseguenze economiche, sociali, occupazionali ed anche urbanistiche. Si fermino, e ascoltino davvero chi da sempre ha rappresentato una eccellenza della città, un polo attrattivo che tutti ci invidiavano”.

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