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Piano di risanamento acustico: troppo rumore nel quadrilatero della movida, limitazioni e controlli per i locali

E' articolato il documento che dovrà ora ottenere il "sì" del consiglio comunale: la zona 1, quella di piazza Muzii, sarebbe la più critica e responsabili del troppo rumore sarebbero le attività commerciali che potrebbero vedersi applicare diverse misure di contenimento

Quattro aree con un impatto acustico differente, ma comunque presente, con la massima concentrazione delle criticità rilevate nella zona di piazza Muzii.

E' quanto rilevato e messo nero su bianco sul piano di risanamento acustico frutto del lungo monitoraggio portato avanti anche sulla base della densità abitativa dell'area interessata. “Responsabili” del troppo rumore, si legge, sono le attività presenti in uno spazio ristretto e nato come residenziale ecco perché sarà necessario prevedere interventi che puntino alla riduzione del rumore anche attraverso la “sospensione del rilascio di autorizzazioni in deroga ai limiti acustici per manifestazioni temporanee in tutte le zone interessate”, la “sospensione della vendita per asporto di bevande alcoliche (ovvero servizio non ai tavoli) nel periodo serale/notturno), la “sospensione dell'attività ai tavoli in esterno preventiva rispetto all'orario di chiusura” e cioè uno stop anticipato rispetto a quando si abbassa la saracinesca, “l'installazione di centraline fisse con sistemi di memorizzazione dei livelli sonori in più punti all'interno delle aree critiche” e persino “l'installazione in prossimità della zona 1 (piazza Muzii, via De Cesaris e via Battisti) di impianti semaforici sonori che avvisino gli esercenti, gli avventori ed il personale di sorveglianza del superamento di livelli di soglia sonora stabiliti in funzione della prossimità dei ricettori presenti. L’effetto potrà essere ottenuto mediante messaggistica luminosa o colorazione differente di display pubblico tale da rendere evidente l’entità delle emissioni sonore presenti nell’immediato e nel recente trascorso”. Dispositivi che non avranno valenza legale e sanzionatoria, ma solo di avvertenza. 

Sono solo alcuni dei passaggi del piano, che prevede misure anche sull'occupazione del suolo pubblico, che dovrà ora ottenere il "sì" del consiglio comunale. Un piano in cui si legge chiaramente che il rumore notturno è determinato dai locali, “attività che – si legge - sono risultate responsabili del superamento dei livelli di soglia oggettivi stabiliti per l’attuazione del piano di risanamento e che si legano alle sensazioni di disturbo manifestatosi nell’ultimo periodo”. Rumore che contrasterebbe con la vocazione dell'area di riferimento, sostiene il documento. Quattro zone su cui, insomma, si intendono prendere provvedimenti importanti per ridurre l'impatto acustico con proprio la zona 1 (via De Cesaris, parte di via Battisti e l'area del mercato di piazza Muzii), la maggiormente interessata dalle limitazioni dato che è quella dove si concentrano il maggior numero di attività: 25. Queste le altre zone individuate: la zona 2 che è l'area che abbraccia via Piave, via Mazini e via Goito dove le attività sono 18; la zona 3 che comprende via Poerio, via Battisti e via Forti con 12 attività aperte e la zona 4 che abbraccia parte di via De Cesaris e via Regina Margherita e dove i locali sono 5.

Secondo le rilevazioni fatte il rumore è risultato particolarmente forte a causa delle consumazioni all'esterno degli esercizi pubblici, allo stazionamento libero delle persone anche oltre l’orario di chiusura delle stesse attività, alle consumazioni negli spazi pubblici di bevande prese d'asporto dai locali, dalla musica che arriva dagli stessi e dalle attività di pulizia che si compiono al termine della serata senza dimenticare che picchi sono stati registrati anche successivamente, a causa dei cosiddetti “schiamazzi” per limitare i quali si chiede una maggiore presenza delle forze dell'ordine.

Proprio gli orari di chiusura e apertura dei locali quelli sarebbero quindi quelli in cui l'impatto acustico è più forte sebbene in modo minore nelle zone 3 e 4, e in maniera più intensa nella zona 2 seppur con un impatto inferiore alla famosa zona 1: quella di piazza Muzii. Tante le misure che il piano suggerisce di adottare per ridurre l'impatto acustico in una zona dove, complice la presenza della Ztl, si legge ancora nel documento, la residenziale è la caratteristica principale: l'attività notturna “è incompatibile”, si legge, con le caratteristiche dei luoghi. Per questo il documento redatto suggerisce la possibilità di individuare aree alternative “in cui sviluppare nel tempo le attività legate alla movida”. Aree che siano a bassa o nessuna densità abitativa, che abbiano attività commerciali nelle vicinanze, che siano dotate di parcheggi pubblici e in cui il traffico stradale negli spazi adiacenti le attività sia scarso. “Si evidenzia – prosegue il documento - che la traslazione di parte della “movida” in altre aree urbane può rappresentare anche un valido elemento di contrasto a fenomeni di degrado e di possibile criminalità nelle nuove zone di sviluppo.

Si consideri quindi nel medio periodo di sviluppare strumenti pianificatori del commercio e di qualificazione urbana in cui sviluppare possibilmente l’avvio di nuovi distretti in grado di accogliere le attività di intrattenimento legate alla movida”. Sarà quindi il tavolo tecnico istituito dall'amministrazione e che vedrà la partecipazione di tutti i settori dell’ambiente, del commercio, della sicurezza, della mobilità, delle politiche sociali e della gestione del suolo pubblico oltre che una rappresentanza dei comitati cittadini dei residenti della zona e della circoscrizione territoriale e i gestori a verificare, con cadenza semestrale l’attuazione degli interventi e valutarne i risultati.

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