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San Donato, palazzina insalubre e inaccessibile per i disabili residenti: otto famiglie si rivolgono al sindaco

Muffe alle pareti e ascensore pericoloso, i residenti sostenuti dall'associazione "Non vogliamo encomi" sottoscrivono una petizione e chiedono a Masci di farsi da tramite con l'Ater perché l'edificio sia riqualificato con il superbonus 110%

Une petizione firmata da otto delle famiglie residenti al civico 5 di via Pietro Nenni, nel quartiere San Donato, con cui al sindaco Carlo Masci chiedono di fare da tramite con l'Ater al fine di far sì che l'edificio venga riqualificato con il bonus 110% dato che per loro, tutti nuclei con almeno un disabile, la situazione è diventata invivibile. A sostenerli nella richiesta l'associazione “Non vogliamo economi presieduta” da Fabrizio Piscione che i residenti li ha incontrati in occasione della raccolta firme portata avanti nel quartiere per accedere all'agevolazione raccogliendone, complessivamente, 140.

Una situazione quella degli inquilini del civico 5 che hanno ora presentato la petizione particolarmente grave non solo perché l'edificio non possiede la prescritta agibilità e l'ascensore non è provvisto di uscita di sicurezza precludendone un uso sicuro e agevole ai disabili, ma anche perché è insalubre. Come spiega la stessa associazione infatti, i residenti denunciano le tante infiltrazioni presenti nel palazzo e visibili ad occhio nudo: c'è muffa nelle pareti delle camere da letto, dei soggiorni, dei bagni e dei disimpegni. “Le otto famiglie con disabili residenti, firmando un’apposita petizione hanno richiesto la nostra assistenza tesa a richiedere all’ente proprietario un intervento risolutivo per regolarizzare l’edificio e per riqualificarlo, rendendolo idoneo per una salubre vivibilità”, sottolinea l'associazione che ricorda come altri interventi che andrebbero fatti e ricompresi nel superbonus, siano anche il cambio degli infissi e le finestre la cui “ vetustà è causa di una notevole dispersione termica direttamente proporzionale alla quantità di energia consumata per il raggiungimento del confort ambientale”. Per quanto concerne l'ascensore e il consentire ai disabili di muoversi liberamente, si chiede la realizzazione di un'uscita di sicurezza “la quale – sottolinea sempre l'associazione - , di norma, viene realizzata unitamente all’ascensore. Siamo certi - conclude rivolgendosi al sindaco - che la sua ben nota sensibilità per le problematiche che affliggono i più deboli e i disabili sarà una affidabile guida per cercare una pronta e definitiva soluzione”.

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