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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La proposta di Pescara nel Cuore: "Intitolare quattro strade di Villa del Fuoco a Livatino, Almirante, Milk e Ramelli"

Mattia Cervoni propone di modificare la denominazione di via Lago di Capestrano, via Tavo, via Lago di Borgiano e via Nora dedicandole rispettivamente ai quattro personaggi Rosario Livatino, Giorgio Almirante, Harvey Milk e Sergio Ramelli

Cambiare la denominazione di quattro strade di Villa del Fuoco, ovvero via Lago di Capestrano, via Tavo, via Lago di Borgiano dedicandole a quattro uomini legati alla storia d'Italia e delle società ovvero Rosario Livatino, Giorgio Almirante,  Harvey Milk e Sergio Ramelli. La proposta arriva dal presidente dell'associazione "Pescara nel Cuore" Mattia Cervoni che chiede di modificare la toponomastica cittadina dedicando ai personaggi elencati delle strade nel rione, nomi simbolici per contribuire allo stravolgimento e alla riqualificazione di Villa del Fuoco.

“In realtà si tratta di un’operazione dal forte valore simbolico già partita molti anni fa quando proprio dal quartiere si è levata una voce autorevole, quella delle tante famiglie perbene che comunque ci vivono, affinchè si cancellasse dal vocabolario quotidiano la denominazione ‘Rancitelli’, inevitabilmente legata all’idea di un ghetto dunque a brutti episodi di microcriminalità, per far emergere con convinzione il nome nobile di Villa del Fuoco, peraltro legato anche alla chiesa della Madonna del Fuoco. Sono forse trascorsi venti o 15 anni dall’inizio di una battaglia che oggi finalmente, grazie alla lungimiranza, all’impegno e alla tenacia delle istituzioni di ogni livello, a cominciare dalla figura del sindaco Masci e della Regione Abruzzo Governo Marsilio-Sospiri, oltre che dall’assessore Del Trecco, ha consentito di portare a termine interventi radicali di trasformazione: primo tassello la demolizione delle due palazzine pericolanti in via Lago di Borgiano, che lasceranno posto a una piazza aperta, ora l’abbattimento del famigerato ‘Ferro di Cavallo’ dopo aver opportunamente trasferito le 78 famiglie aventi diritto in altri appartamenti di proprietà dell’Ater e aver allontanato le 30 famiglie che hanno perso il diritto all’assegnazione. "

Secondo Cervoni, però, ora occorre passare ad un cambio anche per quanto riguarda la denominazione di strade che fino ad oggi erano simbolo del degrado, proponendo quattro nomi importanti: Giorgio Almirante per via Tavo,

Almirante, peraltro ottemperando a un ordine del giorno presentato dal consigliere Armando Foschi e già approvato in consiglio comunale, un nome che va letto al di là di qualunque barriera ideologica perché parliamo di un uomo delle istituzioni che comunque ha scritto una parte importante della storia del nostro Paese, al pari di via Enrico Berlinguer, denominazione quest’ultima in vigore da anni e che non ha mai suscitato né l’opposizione né l’ostracismo di alcuna forza politica.

"Via Lago di Borgiano potrebbe diventare via Harvey Milk, altra denominazione già assentita dal ìconsiglio comunale durante l’amministrazione Albore Mascia approvando un ordine del giorno presentato dall’ex consigliere comunale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, e ricordiamo che Harvey Milk era un politico   statunitense , militante del  movimento di liberazione omosessuale , primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay, assassinato all'interno del municipio insieme al sindaco di San Francisco, George Moscone nel 1978  dall'ex consigliere comunale  Dan White . Nel  2009 il presidente degli Stati Uniti   Barack Obama  ha
conferito alla memoria di Milk la massima decorazione degli Stati Uniti , la Presidential medal of freedom , per il suo contributo al  movimento per i diritti dei gay .

Via Lago di Capestrano  proponiamo di intitolarla al giudice Rosario Livatino, il giudice ‘ragazzino’ ucciso il 21 settembre 1990 dagli ‘stiddari’, una sorta di cosca che si voleva accreditare come clan mafioso, per lanciare un segnale di potenza militare verso Cosa Nostra e per punire un magistrato severo ed imparziale, e oggi Livatino è venerato come beato e martire dalla chiesa cattolica.

Infine via Nora, per la quale proponiamo il nome di via Sergio Ramelli, studente milanese di 19 anni militante del  Fronte della Gioventù , aggredito il 13 marzo 1975 da un gruppo di militanti della  sinistra extraparlamentare  legati ad  Avanguardia operaia , morto il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo l’aggressione, simbolo degli anni di Piombo. "

L'associazione sottoporrà la proposta all'interno consiglio comunale e all'amministrazione Masci auspicando di trovare disponibilità nel renderla concreta.

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