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Sabato, 20 Aprile 2024
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Gli abruzzesi rischiano una Pasqua senza arrosticini: l'allarme lanciato dai produttori regionali

L'associazione regionale produttori Arrosticino d'Abruzzo evidenzia come l'aumento dei costi e la difficoltà di reperire partite di carne per la trasformazione in arrosticini sta portando ad una situazione di crisi e di mancanza di offerta

Una parte dei consumatori abruzzesi rischia di rimanere senza arrosticini per le prossime feste pasquali. L'allarme è stato lanciato dall'associazione regionale produttori Arrosticino d'Abruzzo che, alla vigilia dei giorni festivi di Pasqua e Pasquetta, denuncia il problema della scarsità di partite di carne da reperire sul mercato nazionale ed estero da destinare alla trasformazione in arrosticini. Un problema già segnalato  dai produttori da qualche anno e che ora è diventato più incisivo, complice anche il rialzo dei prezzi non solo per i costi della materia prima (+35 - 45 %) ma anche per l'aumento delle bollette e dei costi di produzione che rischiano di essere duraturi e non solo una bolla temporanea dovuta anche al problema della guerra in Ucraina.

Rispetto allo scorso anno, spiega l'associazione che raccoglie circa il 70% dei produttori di arrosticini abruzzesi, il calo dell'offerta è stimato al 40% e l'unico modo per arginare questo problema evitando una vera e propria "emergenza" produttiva, è quello del rilancio delle aziende agricole e di tutto il comparto ovino dell'intera filiera produttiva e di vendita considerando i numeri importanti che il settore degli arrosticini porta nell'economia complessiva abruzzese: oltre 70 le aziende di produzione, migliaia i negozi e punti di rivendita e migliaia di attività di ristorazione sono coinvolte per un fatturato di oltre un miliardo di euro l'anno.

L'associazione lancia dunque un appello alla Regione Abruzzo per mettere in campo tutte le iniziative possibili per sostenere e rilanciare l'intera filiera zootecnica ovina approfittando anche delle risorse per ampliare gli allevamenti e farne nascere di nuovi che verranno messe a disposizione per il settore dal Pnrr e dal fondo Psr Abruzzo (piano di sviluppo rurale).

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