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Parruti sulla situazione Covid in Abruzzo: "Ancora numeri sotto controllo, ma servono le quarte e quinte dosi di vaccino"

Abbiamo intervistato il direttore dell'Uoc di Malattie infettive dell'ospedale di Pescara Giustino Parruti per fare il punto della situazione dopo le notizie che arrivano dalla Cina di una nuova impennata di casi e ricoveri

In Abruzzo la situazione sul fronte dei contagi Covid e della pressione ospedaliera è sotto controllo, ma servono le quarte e quinte dosi per proteggere i fragili e la popolazione per tutto l'inverno. A dirlo Giustino Parruti, direttore dell'Uoc di Malattie infettive dell'ospedale di Pescara, da noi contattato per fare il punto della situazione alla luce anche delle notizie che arrivano dalla Cina, con un boom di nuovi casi e ricoveri che ha portato il Governo a chiedere l'obbligo di tampone per chi arriva in aereo dal Paese asiatico.

Parruti ha spiegato che attualmente i numeri non sono preoccupanti e sono sostenibili: anzi, rispetto all'inizio dell'autunno non c'è stato nè in Abruzzo nè a livello nazionale un incremento pesante di casi come invece era accaduto sia nel 2020 che nel 2021, ad indicare che attualmente non si è sviluppata alcuna nuova variante dominante in grado di sostituire Omicron 5.

"Nella nostra regione, abbiamo nell'ultima settimana circa 800 900 casi giornalieri segnalati più quelli che non vengono intercettati dal sistema sanitario. Nonostante questo, negli ospedali non registriamo aumenti preoccupanti dei ricoveri. Questo ci fa stare abbastanza tranquilli per ora, anche perchè Omicron 5, che resta la variante dominante, si è dimostrata ad alto contagio ma meno impattante a livello clinico. Una cosidetta "perfezione virale" nel senso che il virus del Covid col passare del tempo si è riuscito ad adattare all'organismo umano, ottenendo la massima sopravvivenza possibile nell'ospite, ovvero l'organismo umano che affronta mediamente in modo meno impegnativo l'infenzione".

Quando ci fu il passaggio da Omicron 2 a Omicron 5, aggiunge Parruti, abbiamo visto un picco di contagi e di ricoveri che in queste settimane non si è visto:

"Per ora quindi, nonostante le notizie che arrivano dalla Cina, non c'è stato un superamento di Omicron 5, e questa è una buona notizia. In Abruzzo poi ci sono anche altri fattori che stanno contribuendo a tenere il virus sotto controllo, ovvero un potenziamento importanti dei servizi precoci soprattutto per quanto riguarda le prescrizioni di antivirali ai soggetti fragili che potenzialmente rischiano di sviluppare la malattia grave. Abbiamo un tasso molto alto, superiore alla media nazionale e superiore anche a regioni considerate virtuose da questo punto di vista, proprio per la prescrizione dei farmaci antivirali che costituiscono un presidio fondamentale e un alleato validissimo per scongiurare ricoveri e decessi."

Sul fronte delle vaccinazioni, però, la situazione non è altrettanto positiva spiega il direttore dell'Uoc di Malattie infettive:

"Stiamo battendo la fiacca dopo aver ottenuto dati di copertura vaccinale molto alti per la terza dose, arrivata all'85% della popolazione in Abruzzo. Con le quarte dosi siamo parecchio indietro, per fortuna godiamo ancora dei benefici della copertura vaccinale fatta mesi fa e dell'alta circolazione del virus con Omicron 5 che ha portato ad avere tanti guariti con anticorpi "naturali", ma la situazione potrebbe cambiare nei prossimi mesi. Prendiamo ad esempio il caso dell'influenza stagionale: negli ultimi due anni anche grazie alle restrizioni ed alle mascherine la circolazione di questo virus è stata quasi assente. Ora, invece, con l'allentare delle misure di prevenzione e una bassa vaccinazione notiamo quest'anno un'aumento vertiginoso di casi sintomatici fra i giovani adulti e gli adulti. Parliamo di una malattia con un minore impatto sulla salute del paziente, ma comunque sta mettendo a letto anche per 10 15 giorni persone in buona salute. Ecco dunque che per il Covid non si deve fare lo stesso: nei primi mesi del 2023 è fondamentale fare la quarta o la quinta dose per tornare ad avere una protezione ottimale per tutto l'inverno e in primavera".


 

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