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Pandemia e restrizioni, l'allarme della psicologa e psicoterapeuta Caruso: "Gravi effetti soprattutto sui giovani"

L'esperta pescarese sottolinea come gli effetti sociali e psicologici delle lunghe restrizioni potranno manifestarsi non solo a breve ma anche a lungo termine

Gli effetti sociali e psicologici della pandemia e delle conseguenti restrizioni che ormai vanno avanti da quasi un anno, rischiano di avere effetti negativi non solo a breve termine, ma anche a lungo termine. L'allarme è stato lanciato da Chiara Caruso, Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale con studio a Pescara che, come riporta Ansa, ha spiegato che i più colpiti sembrano essere i giovani, dai bambini fino ai giovani adulti che, impossibilitati ad avere una vita sociale normale con la chiusura dei parchi cittadini, manifestano comportamenti violenti verso gli altri e verso se stessi, per un disagio che indica l'inizio di una patologia di tipo depressivo.

"I dati che provengono dalle mie osservazioni non sono sufficienti per una statistica esaustiva ma posso parlare di un campione rappresentativo della popolazione di bambini, adolescenti e giovani adulti. Insomma, è una vera e propria emergenza sociale da tenere sotto controllo, abbiamo grandi responsabilità come adulti, sia in quanto genitori sia come figure professionali"

Secondo la Caruso, occorrerebbe riaprire le scuole considerando che non vi sono dati che dimostrano un aumento dei contagi dovuto alla presenza in classe, che invece paradossalmente può essere il luogo più sicuro, mentre al di fuori i comportamenti dei ragazzi non possono essere costantemente controllati.

Una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare, per le lezioni in presenza, le tante aree verdi a disposizione, tra cui i parchi comunali, la spiaggia. Basterebbe organizzarsi e seguire l'esempio di esperienze come la "scuola nel bosco".

L'esperta poi si sofferma sui genitori, che vengono colpevolizzati se chiedono l'apertura delle scuole, non solo per motivi organizzativi ma anche e spesso soprattutto per ridare una socialità che nell'età della crescita è fondamentale per lo sviluppo:

Ricordiamoci che l'essere umano è un essere sociale e il bisogno di stare con l'altro è fisiologico tanto quanto quello di alimentarsi o di bere. Stiamo chiedendo tantissimo, troppo, sia a questi bambini  sia agli adulti che si trovano a gestire il proprio disagio e nel frattempo a svolgere ruoli a cui non erano preparati o per cui possono avere chiare difficoltà, con il rischio che i figli subiscano gli effetti di queste difficoltà

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