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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Centro / Piazza del Sacro Cuore

L'appello di un cittadino pescarese: "Il palazzo davanti alla chiesa del Sacro Cuore va abbattuto, è uno scempio"

A scrivere una lettera aperta alla città è Tino Di Cicco, che attacca chi ha permesso la costruzione del palazzo davanti alla chiesa in piazza Sacro Cuore

Eliminare abbattendolo il palazzo davanti alla chiesa del Sacro Cuore, uno "scempio" che non doveva essere autorizzato e che rappresenta una ferita dal punto di vista estetico ed anche religioso per la città. A dirlo un cittadino pescarese, Tino Di Cicco che ha scritto una lettera aperta alla comunità cittadina per condividere il suo pensiero:

"Ci si abitua a tutto. Agli escrementi lasciati dai padroni tramite i loro cani sulle nostre strade. Alle auto perennemente in divieto di sosta lungo via Arapietra. Alla mancata attivazione delle “frecce” delle auto nei pressi delle rotatorie. All'immondizia fuori dai cassonetti, e anche all'occupazione permanente delle auto nel cuore della nostra città: l'area di Risulta , risulta essere ,infatti, soltanto l'area totalmente dedicata alle auto; da sempre.
Se i nostri responsabili politico-amministrativi potessero valorizzare, anche se non totalmente quell'area a verde, e lasciare spazio anche a un minimo di costruzioni, non dovrebbe essere uno scandalo. Lo scandalo forse è dichiarare solennemente di volere tutto, continuando tranquillamente a non avere niente. Per l'eternità. Ma l'abitudine più dolorosa per la nostra città è quella relativa allo scempio realizzato a danno della Chiesa del Sacro Cuore.

Io credo di essere un non-credente, non parlo perciò per motivi religiosi; scrivo per motivi estetico-spirituali. Come è possibile che l'unico monumento della città di Pescara venga soffocato da un palazzo che lo nasconde alla visione dei cittadini e dei turisti! Come è stato possibile che nel cuore della nostra città l'adorazione della merce prendesse il sopravvento suisimboli del divino!

Quel palazzo che evidenzia in modo clamoroso l'ipocrisia di una civiltà che ad ogni circostanza rivendica le sue radici cristiane, deve essere abbattuto. Come è successo con le Vele a Napoli , oppure come Punta Perotti a Bari. Noi lamentiamo tutti e spesso che i valori del mercato abbiano sostituito quelli che un tempo erano stati indicati da Dio o da altri ideali; e lamentiamo inoltre che la continua rapacità-da-mercato porterà inevitabilmente al'estinzione del genere umano (nel caso succedesse se ne accorgerebbe solo il genere umano : una parte infinitesimale della vita sul pianeta Terra; un pianeta invisibile dentro le galassie dell'universo);se è così, allora forse dovremmo cominciare a cambiare qualcosa!"

Di Cicco parla poi di un segnale reale di cambiamento da parte degli amministratori e politici locali se il palazzo venisse abbattuto, riconsegnando alla città un monumento identitario umiliato:

"La bellezza e il sacro possono generare un'idea di giustizia di cui l'uomo ha maledettamente bisogno; e che nel mercato unico mondiale non sa più dove trovare."

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