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"La Regione è inadempiente per l'ospedale Dea di secondo livello", l'accusa di tre associazioni

La denuncia proviene dalla consulta clinica per il Dea di 2° livello, dal coordinamento delle associazioni dell'utenza e dall'associazione Nuova Pescara

La Regione Abruzzo sarebbe inadempiente riguardo all'ospedale Dea di secondo livello a Pescara.
A denunciarlo sono la consulta clinica per il Dea di 2° livello, il coordinamento delle associazioni dell'utenza e l'associazione Nuova Pescara.

«La Regione Abruzzo ha inviato, per l’ennesima volta, al ministero Salute un documento programmatorio di rete ospedaliera regionale, denominato “Reingegnerizzazione della governance sanitaria–Rete Ospedaliera”, datato 27 ottobre 2022», scrivono le tre associazioni, «sarebbe in corso un’interlocuzione affinché venga preliminarmente approvato e successivamente validato dal tavolo interministeriale Salute– Mef (ministero Economia e Finanza). L’invio al ministero è, infatti, obbligatorio per le “regioni in piano di rientro” e il relativo tavolo deve Validare i documenti programmatori».

Le tre associazioni proseguono: «Assurdamente, si tratta della sostanziale riproposizione (non hanno neanche aggiornato il dato della popolazione regionale e per provincia) della classificazione degli ospedali abruzzesi contenuta nel documento deliberato lo scorso anno il 20 luglio 2021 (numero 462) e già bocciata dal tavolo interministeriale del 13 dicembre 2021 e, soprattutto, dallo specifico tavolo Dm 70 del 22 febbraio 2022. Quest’ultimo ha ingiunto alla Regione Abruzzo, come da relativo verbale, di individuare almeno un Dea di secondo livello. (Dea significa dipartimento emergenza accettazione e secondo livello fa riferimento alla classificazione di legge degli ospedali in 3 livelli a crescente complessità: ospedale di base; ospedale di primo livello; ospedale di secondo livello».

Così concludono Antonio Ciofani, portavoce della consulta clinica, Fiorella Cesaroni del coordinamento delle associazioni dell'utenza, e Marco Camplone, presidente dell'associazione Nuova Pescara: «La protervia di politici e tecnici della giunta in carica, e della precedente, nell’insistere a inviare al ministero documenti di rete ospedaliera che vengono regolarmente bocciati (otto volte in circa 5 anni perché non conformi alla normativa in merito) è davvero incredibile e continua a fare dell’Abruzzo l’unica regione che non ha un ospedale di 2° livello e quindi un Dea di secondo livello. E di noi abruzzesi gli unici cittadini cui è negato questo servizio salvavita. Si insiste a non voler capire che le discipline ad alta complessità devono essere concentrate nello stesso Ospedale per dare al malato critico multiorgano e/o politraumatizzato il massimo delle possibilità di essere salvato dalla moderna medicina ospedaliera. E si insiste, da parte di politici e tecnici regionali, a non voler recepire il moderno criterio di base della gerarchia di complessità delle strutture ospedaliere, peraltro sancito dalla normativa oltre che dalla logica comune. Abbiamo in fin dei conti notato che la Regione Abruzzo equivoca e confonde i concetti di Hub e di Dea di secondo livello. È difficile che il recente cambio del ministro della Salute possa improvvisamente far cambiare quanto deciso già per otto volte da dirigenti, tecnici e uffici ministeriali di vario rango dei due ministeri competenti sopra citati».

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