Brambilla (Leidaa): "L'orsa Amarena è stata assassinata, la perizia dimostra che non aveva mostrato alcuna aggressività"
La presidente della Lega italiana in difesa degli animali e dell'ambiente riferisce quanto emerso dalle indagini veterinarie condotte sul corpo dell'orsa morta per un colpo di fucile la notte del 30 agosto: "Era di spalle e a quattro zampe: per Leombruni nessuna attenuante, solo aggravanti"
“Altro che paura, l’orsa Amarena non era affatto aggressiva, era sulle quattro zampe, quando Andrea Leombruni le ha sparato alle spalle con un proiettile calibro 12 che le ha perforato il polmone causandone la morte per dissanguamento. La perizia dei veterinari smonta anche l’ultima difesa del suo uccisore e conferma quanto avevamo sostenuto fin dall’inizio: Amarena è stata assassinata a sangue freddo”.
Ad affermarlo, come riporta l'agenzia LaPresse, è Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa)e dell’intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’ambiente. Questo dunque quanto sarebbe emerso dagli accertamenti fatti all'istituto zooprofilattico di Teramo: elementi che dimostrerebbero come Amarena anche in questo caso non avrebbe avuto alcun atteggiamento aggressivo verso l'uomo.
“Non aveva mai mostrato segni di aggressività né aveva mai rappresentato un concreto pericolo per l'incolumità dei tanti cittadini che per anni l'hanno incontrata anche con i cuccioli al seguito – ribadisce infatti la presidente Leidaa -. Non lo era neanche quando è stata uccisa”. Un quadro che dunque, prosegue Brambilla, porterebbe ad escludere qualunque attenuante. Al contrario “ci sono tutte le aggravanti: la legge va applicata con il massimo rigore. Se fosse stata già approvata la mia proposta di legge attualmente all'esame della commissione giustizia della camera, l'uccisore di Amarena pagherebbe con anni di carcere”.
L'occasione per lei anche per ricordare i punti che la Lega ha sollevato nel dettagliato esposto-denuncia fatto subito dopo la morte di Amarena morta per un colpo di carabina la notte di mercoledì 30 agosto. Tra questi il fatto che la presenza di Amarena in zona era stata segnalata e che dunque ’uomo avrebbe potuto e dovuto chiamare le forze dell’ordine, già allertate, che sarebbero intervenute tempestivamente e comunque avrebbe dovuto, come hanno fatto altri in quelle ore, 'porre in essere semplici ed efficaci azioni dissuasive', come la produzione di suoni o la proiezione di luci”.
La Leidaa, aveva già annunciato la sua costituzione di parte civile in un eventuale processo a carico di Leombruni. “A chiunque salti in testa di gestire con la violenza la presenza degli orsi riserveremo lo stesso trattamento”, conclude tornando a fare riferimento anche alla sua proposta di legge che, se sarà approvata, aggraverà le pene.