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L'allarme di Gimbe: "Aumentano i contagi e calano i vaccini, in Abruzzo l'1,58% dei cittadini ha completato la vaccinazione"

La fondazione fa il punto della situazione in base ai dati sull'andamento del contagio e sulla campagna di vaccinazione, esprimendo diverse preoccupazioni

Controllare le varianti per l'aumento dei contagi soprattutto in alcune zone critiche, e un cambio di passo deciso per quanto riguarda le vaccinazioni. La fondazione Gimbe commenta i dati relativi all'andamento della pandemia in Italia, esprimendo preoccupazione per la situazione con un aumento dei casi e della pressione ospedaliera causato dalle varianti, in particolare quella inglese che ha imposto già delle zone rosse locali in alcune Regioni.

 In particolare, nella settimana 17-23 febbraio in ben 74/107 Province (68,5%) si registra un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con valori che superano il 20% in 41 Province.

Secondo la fondazione, le zone rosse vanno anticipate per evitare proprio il propagarsi rapido dei contagi, mentre sul fronte dei vaccini c'è una continua revisione al ribasso, passando dalle dosi stimate per il primo trimestre 2021 pari a 28,5 milioni a 15,7 milioni.

Inoltre, delle dosi previste per il primo trimestre 2021, al 24 febbraio (aggiornamento ore 08.01) ne sono state consegnate alle Regioni solo un terzo: per rispettare le scadenze nelle prossime 5 settimane dovranno essere consegnate in media 2,3 milioni di dosi/settimana.

Per Gimbe, il problema è soprattutto nelle Regioni che si sono fatte trovare impreparate davanti alla campagna vaccinale di massa, che inizia ora ad uscire dagli ospedali e dalle Rsa. E per l'Abruzzo dati molti bassi per i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose:

Al 24 febbraio (aggiornamento ore 08.01) hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose oltre 1,34 milioni di persone (2,25% della popolazione), con marcate differenze regionali: dal 1,58% dell'Abruzzo al 4,17% della P.A. di Bolzano.

La fondazione auspica un radicale cambio di passo con il Governo Draghi per aumentare sensibilmente le somministrazioni e prevedere piani speciali emergenziali di somministrazione nelle zone ad alta concentrazione di focolai.

Infine, Governo e Regioni devono concertare una programmazione di riaperture a medio-lungo periodo, condividendo con la popolazione obiettivi realistici per un graduale ritorno alla normalita', evitando di fissare scadenze illusorie, perche' l'agenda del Paese e' ancora dettata dal virus.

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