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Il Siulp al ministero dopo l'omicidio: il personale della polizia va rafforzato e la questura riclassificata

Con una lunga nota la sezione pescarese del sindacato italiano unitario lavoratori polizia chiede a chi di dovere di prendere atto delle esigenze della città e anche sull'utilizzo del personale e delle risorse economiche chiede un nuovo approccio

Dopo l'omicidio e il tentato omicidio consumatosi la sera del primo agosto sulla strada parco, il Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp) di Pescara torna a denunciare la mancanza di personale e ad avanzare richieste chiare in primi al ministero dell'interno.

L'episodio, sottolinea il sindacato, “se collegato con gli altri analoghi fatti avvenuti negli ultimi tempi, probabilmente restituisce l’esatta misura dell’inadeguata considerazione e sottovalutazione, da parte del ministero dell’interno, delle reali esigenze di una città e di un territorio complesso com’è quello pescarese. Da tempo immemorabile il Siulp ha pubblicamente sollevato la questione della grave carenza degli organici degli uffici di polizia di questa provincia, che peraltro sarà aggravata nell’immediato futuro dai tanti pensionamenti e dalle scarse assunzioni previste almeno per i prossimi tre anni. Ma nessuna autorità pare abbia recepito tale situazione”. Da rivedere, sottolinea, anche la gestione del personale e delle risorse economiche e strumentali che non può essere gestita, spiega, “con criteri puramente ragionieristici, cioè con i soli 'numeri' da utilizzare per statistiche sterili, tranne per chi le deve o vuole rappresentare”.

Un appello lo fanno alle istituzioni e in particolare al sindaco di Pescara e il senatore Luciano D'Alfonso che dopo i fatti hanno rilasciato diverse dichiarazioni agli organi di stampa. Senza voler sollevare polemiche, sottolinea il sindacato, a loro chiedono di “restare nel campo delle proprie competenze e, in virtù della rappresentanza politica e parlamentare delegata dagli stessi cittadini, prescindendo dagli schieramenti politici d’appartenenza, attivare iniziative per un concreto ed efficace sostegno a chi deve tutelare la collettività dalle aggressioni criminali, sia di quella organizzata, che di quella di più bassa lega. Gli uomini e le donne della polizia anche in questa occasione profonderanno ogni sforzo utile per assicurare alla giustizia il responsabile del crimine efferato, a patto che siano riconosciute e rispettate da tutti le competenze specifiche appartenenti a settori investigativi”. Quindi la prevenzione e il controllo del territorio. “Ricordiamo la nostra ferma convinzione sulla necessità di un modello di sicurezza unificato nelle funzioni e che faccia riferimento all’autorità civile di pubblica sicurezza. Ma di fatto nel nostro Paese, al contrario di altri europei e democratici, continua ad essere una mera utopia una razionalizzazione effettiva ed unificazione delle risorse impiegabili, posti i limiti evidenti nell’attuazione di un concreto coordinamento”, denuncia il sindacato.

Di qui le questioni urgenti su cui il Siulp chiede di intervenire e cioè in primis si chiede al ministero dell'interno di rivalutare rispetto all'ultima classificazione al questura di Pescara “in modo che per conseguenza questo territorio disponga di mezzi e risorse in misura più adeguata alle tante esigenze di sicurezza quotidiana, quelle della cosiddetta micro-criminalità o dei fenomeni di devianza che si fronteggiano con maggior presenza di volanti sul territorio, ma anche a quelle relative alle infiltrazioni delle grandi organizzazioni criminali nel tessuto sociale ed economico, che sono di competenza di attività investigative e di intelligence”. Si chiede quindi di rinforzare con almeno sei unità l'organico della sottosezione della polizia stradale Pescara nord “in modo da poter conseguentemente risolvere l’impegno delle volanti nella rilevazione di incidenti stradali sull’asse attrezzato, la Ss 714 e il centro urbano nelle occasioni in cui risultano spesso assenti sia personale della stradale che della municipale. In tal modo si consentirebbe alle stesse Volanti di poter espletare l’istituzionale attività di controllo del territorio in maniera più efficace, visti ad esempio gli inconsistenti risultati degli ultimi comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica e dei tavoli tecnici di coordinamento tenutisi in tema di rilevazione degli incidenti stradali tanto nel centro urbano che nelle cosiddette grandi arterie”. Un comitato che, sottolinea ancora, “dovrebbe rispondere all’esigenza di trovare soluzioni concrete e funzionali alle numerose emergenze che si verificano in una città come Pescara, sempre più inserita in una realtà metropolitana”. “Ma così come il questore, anche il sindaco di Pescara, che è fra gli attori principali del suddetto comitato, piuttosto che puntare il dito verso le istituzioni di governo, dovrebbe preoccuparsi di fornire un adeguato contributo al sistema sicurezza attraverso l’esercizio di proprie prerogative, come quelle di riformulare adeguati strumenti regolamentari e contrattuali per garantire concretamente la preziosa presenza h24 della polizia urbana”, chiosa il sindacato. “La gestione del personale e delle risorse e strumentazioni, in un quadro di carichi di lavoro di fatto insostenibili per gli attuali organici ridotti, anziché frutto delle determinazioni assunte unilateralmente dall’amministrazione, dovrebbe conseguire da un processo di scelte condivise, tanto al 'centro' che nella 'periferia – afferma ancora il Siulp -, in modo da garantire adeguata serenità negli ambienti di lavoro”.

"Infine – conclude il sindacato -, le tantissime domande di trasferimento avanzate da tutto il personale, anche dai dirigenti e da quegli uffici un tempo oggetto di ambizioni professionali del personale, come ad esempio la squadra mobile sono la diretta manifestazione della necessità di apportare con urgenza i dovuti correttivi”.

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